Si può fare di più

| Foto cortesia S.S. Arezzo |

Domenica circa 1600 tifosi amaranto hanno sostenuto l’assalto della squadra al fortino del Montespaccato, sperando di poter festeggiare con un’altra vittoria questo inizio di stagione. Così non è stato e il risultato, un pareggio a rete bianche, ha lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente. La squadra ha lottato, ha fatto la partita per tutti i 90 minuti, ha colpito un palo con un tiro dalla distanza dopo 2 minuti, che se fosse entrato, magari avrebbe trasformato la partita in un’altra festa, ma non è andata così e l’ordinata difesa dei rivali ha contenuto gli attacchi del nostri ragazzi.

Alla fine il pubblico ha applaudito la prova della squadra apprezzando l’impegno e lo spirito con cui ha affrontato l’avversario. Tornando a casa e passata l’adrenalina del pomeriggio, rimuginando, rivedendo le immagini e ascoltando le opinioni di tanti tifosi, il parere diffuso è stato che sul risultato ha inciso molto la prestazione del portiere ospite, ma qua e là qualche difetto sulla prova di alcuni nostri elementi e sul modo di giocare della squadra è venuto fuori. A mio parere la cosa che è parsa evidente è che la squadra, anche se domenica sono parsi in crescita, pecchi nella spinta degli under impiegati come terzini.  Inoltre la rosa, costruita in gran parte da elementi di qualità superiore, manca in alcuni di quell’anima “guerriera”, soprattutto a centrocampo e davanti, che consente anche, più fisicamente che di tecnica e gioco di squadra, di mettere in difficoltà l’avversario oltre che sul piano tecnico anche in quello ambientale. Mi sembra che manchi la foga, la rabbia che spinga in gol le tante palle invitanti che capitano nei piedi e nella testa dei nostri avanti, sempre propensi al fioretto e poco alla sciabola. Inoltre, complice il ritardo di preparazione di qualche nuovo acquisto, il nostro assetto con le due punte “pesanti” davanti non esalta al massimo le caratteristiche dei nostri attaccanti (soprattutto Foggia pare soffrire gli spazi più definiti della sua azione). A questo ci aggiungiamo che il nostro centrocampo non mi pare in grado di esprimersi a ritmi alti e, previlegiando la qualità del palleggio, impedisce a giocatori, che magari hanno la capacità di inserirsi per concludere, di trovare i giusti tempi e spazi per farlo e quindi sì, pressiamo la squadra avversaria, ma produciamo azioni meno pericolose in profondità e ci affidiamo spesso al tiro da fuori o al cross lento per gli attaccanti. Domenica per esempio si è visto che nel finale con Muzzi in campo e qualche verticalizzazione più veloce siamo stati pericolosi e meno prevedibili per gli avversari.

Il mister sicuramente sarà in grado di aggiustare l’assetto per esaltare al massimo le caratteristiche della squadra, magari con l’aiuto della società che a mio parere dovrebbe Intervenire nel mercato sugli under a centrocampo e davanti, per garantire quelle alternative tattiche necessarie a questa buona rosa per farla diventare sicuramente vincente.

di Vecchia Guardia