





Luglio 2021: l’Arezzo è reduce dall’amara retrocessione “diretta” ne campo della sua storia, la piazza è sul piede di guerra, la società sbandiera ai quattro venti la volontà di tentare il ripescaggio e/o, in sub ordine, l’unico obiettivo di stagione sarà la vittoria del campionato, senza se e senza ma.
I “maghi” di quella dirigenza mettono subito mano all’ennesima rivoluzione, una volta vanificata la possibilità del ripescaggio (ma nessuno ha mai chiarito se la domanda sia stata presentata, se era incompleta, o ha reso noto le motivazioni con cui la Lega Pro ha rigettato la richiesta della società amaranto). Arrivano ad Arezzo giocatori di provata esperienza, alcuni dei quali hanno già vinto il campionato di serie D, anche se in gironi diversi dal nostro (soprattutto gironi meridionali): Foggia, Strambelli, Sparacello, Marchetti, Lo Masto, Aliperta … tanto per fare alcuni nomi. Insomma, sembra davvero che la squadra amaranto si presenti ai nastri di partenza da superforita; a guidare la pattuglia viene chiamato Marco Mariotti, allenatore sessantenne che dicono essere esperto della categoria. Molti difetti di quella “rosa” vengono evidenziati fin dalle prime amichevoli, suffragate poi dall’immediata eliminazione dalla Coppa Italia, al Comunale, contro il Foligno, poi retrocesso. La squadra non ha un’anima, non c’è uno straccio di gioco, si basa più che altro sulle invenzioni dei singoli: ed è così che, dopo un avvio promettente, già a metà del girone di andata si ritrova staccata di diversi punti dalle prime posizioni. Via il DS, via il Deus, via l’allenatore: dentro Trmboni (chi è costui?) e Sussi, nuova rivoluzione a gennaio, cambia lo spartito, ma la musica è sempre la stessa. Viene richiamato Mariotti, l’obiettivo ormai è il terzo posto, giusto per poter giocare la prima dei play off tra le mura amiche: l’uscita immediata ad opera del Follonica Gavorrano l’amaro epilogo di una stagione nata male e finita peggio.
Luglio 2022: Questa volta sembra che Guglielmo Manzo sia intenzionato a fare sul serio, forse ha capito che a forza di giocare con il fuoco rischi di bruciarti, ed allora, non appena terminata la stagione “ufficiale”, annuncia, ancor prima che possa essere ratificato, l’arrivo nella stanza dei bottoni di Marco Giovannini, Direttore Generale degno di tale qualifica, che avrà tre compiti specifici: sanare il bilancio, allestire una squadra competitiva, riorganizzare il settore giovanile. Nulla dovrà essere lasciato al caso, né il ripescaggio (se ci saranno i presupposti), né la volonta di vincere il campionato se sarà serie D, o ben figurare se sarà serie C. Il nostro non si perde in tanti giri di parole ed annuncia immediatamente di aver trovato l’accordo con Paolo Indiani, che sarà l’allenatore della stagione 2022/2023 dell’Arezzo; insieme stabiliscono le linee guida per allestire la nuova squadra; via tutti i giocatori della stagione precedente, ad eccezione di Lazzarini e Zona, con la promozione di Castaldo dalla Berretti; Cutolo sarà il nuovo D.T., con il compito principale di fare da collante tra società e squadra, dentro giocatori congeniali al modulo di gioco del Mister, meglio se già conosciuti.
I nomi dei nuovi arrivati, sono sotto gli occhi di tutti, scritti, letti e riletti; è innegabile che, oggi, in seno alla società, si respiri un’aria diversa, e che le differenze con l’inizio della vecchia stagione, siano più che evidenti:
di Patrizio Blonda