Imperativo d’ordine: non fidarsi del Città di Castello


A nove partite dal termine del campionato, ci aspetta, al Comunale Città di Arezzo, una partita dal sapore particolare, di quelle che sembrano un derby, perché ne hanno tutti i connotati, ma che poi è una sfida tra “cugini”, vicini di casa, contro un Città di Castello che, tra gli altri obiettivi, non proprio nascosti, di diventare “terra toscana”, con una voglia matta di staccarsi dalla provincia di perugia (ovviamente la minuscola è proprio voluta) per diventare una succursale aretina. Rivalità esistente da sempre (basti pensare che sono più i tifernati che tifano Arezzo che non quelli che tifano perugia), acuita agli albori del nuovo secolo per le continue sfide tra le due squadre di pallavolo, prima in A2 e poi in A1, fino a quando la società tifernate si è ridimensionata ed è tornata a giocare nei campionati minori (oggi mi sembra sia in B1). Anche nel calcio, ovviamente, c’è la rivalità sportiva consona all’agone sportivo, ma tra le tifoserie (al contrario di ciò che succede con i perugini) sussiste una certa “familiarità”, spesso confermata da “terzi tempi”, a fine partita, con “rosticciate” amichevoli da una parte e dall’altra (cosa tra l’altro che non dovrebbe essere un’eccezione, ma una regola”. 

I tifernati non se la stanno passando bene: hanno diversi giocatori ancora in infermeria, Calderini, uno degli ex più attesi non sarà della partita, perché ammonito domenica scorsa, nel corso della gara con il Tau, sfociata in una clamorosa sconfitta, essendo in diffida, è stato automaticamente squalificato per una giornata. Ci saranno, comunque, due “ex” : Mosti e Doriatotto; sembra che sia destinato a dare forfait anche Silla, ma il condizionale è, ovviamente, d’obbligo. 

Al di là di coloro che scenderanno in campo, ci sarà anche un altro ex illustre, anche se ha già annunciato che non sarà in tribuna: Piero Mancini, “deus in ombra” della società tifernate che, dopo aver abbracciato con entusiasmo il progetto, ultimamente non le ha mandate a dire; assolutamente scontento degli ultimi risultati della squadra, ha apertamente dichiarato che Alessandria (ex mister della Berretti amaranto vice campione d’Italia) andava esonerato prima, dimostrandosi non proprio in linea con le decisioni della dirigenza, di cui è ufficialmente “consigliere”, e che in tale veste aveva indicato un tecnico, per altro esordiente in serie D, diverso da mister Machi; la dirigenza “ufficiale” ha invece deciso di richiamare un tecnico che conosce la piazza (tifernate doc), e che si era tirato indietro, la scorsa stagione, per motivi personali. 

Il Città di Castello è, al momento, squadra in crisi, ed è precipitata ai confini della zona rossa, quella che comprende play out e retrocessione diretta. Squadra attrezzata per arrivare almeno tra le prime 5, con una rosa sufficientemente competitiva, sta scontando, in questo periodo, la scarsità di ricambi idonei, a fronte, come detto, di diversi infortunati, a fronteggiare avversari che in questo momento sembrano “giganti”. Ad un solo punto dalla zona che scotta, dovrà affrontare un trittico di partite ad “alto rischio”: dopo Arezzo riceverà il Poggibonsi (attualmente terzo, ma al momento “fuori dai giochi” che contano), per poi far visita alla Pianese. Un vero e proprio “arbitro” del campionato, per le prossime tre partite che ci porteranno alla sosta prevista per il “Torneo di Viareggio”. 

Tre giornate importanti anche per gli Amaranto, che dopo i tifernati, dovranno vedersela con quel Livorno che sembra godere dei favori degli dei – ma è, a meno di sorprese clamorose, assolutamente fuori dai giochi, come e più del Poggibonsi -, proprio in terra labronica. Il 19 Marzo, festa del papà, riceverà un’altra squadra “quasi condannata” alla retrocessione diretta, quel Montespaccato che all’andata, sul proprio malmesso campo, ci ha fatto penare non poco. Impegnato in una lotta “punto su punto”, come si dice in gergo pallavolistico, ovvio che l’AREZZO non può concedersi distrazioni di sorta, e non potrà nemmeno cullarsi, o illudersi, su un eventuale mezzo passo falso della Pianese. E’ fondamentale vincere (o cercare di farlo con il massimo impegno), ogni partita: solo dopo la conquista dell’intera posta, potremo guardare con una certa serenità ai risultati degli altri.

Sarà fondamentale anche mantenere “la calma necessaria” in ogni frangente, partita dopo partita, minuto dopo minuto; abbiamo tre giocatori, molto importanti ai fini del gioco, in diffida: Castiglia, Risaliti e Settembrini (in stretto ordine alfabetico), e non possiamo scordarci che tra 6 giornate ci sarà lo scontro diretto con la Pianese, questa volta al Comunale! Quel giorno, si deciderà, molto probabilmente, ed ameno di scivolate improvvide, il campionato. Dopo Livorno, potrebbe esserci anche il tempo per ripulirsi, uno dietro l’altro, la propria posizione!

TESTA, GAMBE, CONCENTRAZIONE: TUTTO DIPENDE DA NOI, quindi nessuna distrazione domenica contro il Città di Castello! Sono con l’acqua alla gola e ce la metteranno tutta per metterci i bastoni fra le ruote. 

A noi non ci resta che cantare, spronare, incitare la nostra squadra al grido unico ed inequivocabile di FORZA AREZZO, VINCI PER NOI!!!!

di Patrizio Blonda