Colloquio tra amici con… Giorgio La Cava

Il Presidente in occasione dell’amichevole con la Roma – Foto cortesia S.S. Arezzo

D. Giorgio, buongiorno e grazie per concedermi qualche minuto del tuo tempo; so che sei molto impegnato, in questo periodo, sia per quanto riguarda il tuo lavoro, sia sotto il profilo istituzionale. Io, da buon amico, mi permetto di darti del tu, come facciamo sempre, da quando ci siamo conosciuti a Trestina, ricordi?

R. Si, Patrizio, ero da poco al timone di questa società, leggevo spesso gli interventi dei tifosi sia su Amaranto Magazine che su Facebook, e ti ringrazio per avermi dato questa opportunità: colgo l’occasione per salutare i tuoi amici del blog, che come te danno voce alla loro (ma anche la mia) passione per questo Arezzo che quest’anno dimostra di avere alcune difficoltà, secondo me superabili.

D. Ci arriveremo più tardi, Giorgio, ora vorrei ricordare a tutti gli sportivi e tifosi amaranto perché scegliesti Arezzo, nel momento della disperazione massima. Ma voglio farti anche una domanda imbarazzante: se l’Arezzo avesse dovuto ricominciare dalla serie “D”, saresti rimasto al timone dell’Arezzo?

R. Come ben sapete, tu e i tifosi aretini, seguo da sempre il calcio, ed il mio “sogno” era quello di possedere, magari insieme ad altri, una squadra che potesse darmi la soddisfazione, un domani che spero non sia tanto lontano, di incontrare la squadra per la quale ho sempre tifato: la Roma; ma non di sfidarla a livello “amichevole” (come è successo quest’anno, per intendersi), ma proprio nel campionato maggiore. Sono da sempre amico di Ermanno Pieroni, e lui che ha già avuto esperienze qui ad Arezzo, mi parlò delle difficoltà della squadra amaranto; mi informai, insieme valutammo il da farsi; la piazza, al solo sentire il nome di Ermanno, che si interessava alle sorti dell’Arezzo, alimentò speranze oltre ogni limite, e visto che gli sforzi degli aretini sembravano non bastare decisi di buttarmi a capofitto su questa avventura. Valutammo, insieme a Pieroni, anche la possibilità che la squadra retrocedesse in serie “D”, ma eravamo fermamente convinti che la squadra si sarebbe salvata anche sul campo. Comunque, si, avrei tenuto l’Arezzo anche in IV serie.

D. La Guerra Totale, con vittoria su tutti i fronti, il programma triennale, la spettacolare, seppur travagliata, stagione scorsa, terminata solo ad un passo dalla finale Play Off, il grande sogno svanito sul più bello, le aspettative e le, speriamo temporanee, delusioni di questo avvio di stagione. Come si concilia tutto questo con il progetto “triennale”?

R. Annata sicuramente inaspettata e sopra le righe, quella passata, così come resterà indelebile la guerra totale portata avanti da Pavanel ed il suo gruppo. La partenza di Pavanel, più di ogni altra, mi ha un po’ lasciato il segno, ma non puoi certo obbligare la gente a restare contro la propria volontà. Con Dal Canto, stessa storia, tanto che ho detto a Pieroni di non fare più contratti biennali ai tecnici (risata calorosa, n.d.r.). Questo però fa parte del calcio, un aspetto che mette in evidenza la scarsa attenzione, e la tutela pressoché nulla, che si pone alle società, dove i tesserati, se vengono esonerati devono essere pagati, ma se decidono di rescindere, devi farlo, a prescindere. Quest’anno, ti dico la verità, viste le gare con Roma, Crotone e il primo tempo con il Lecco, non mi aspettavo questo inizio così affannato. Colpa degli infortuni, che sicuramente hanno minato alcune certezze, e concentrate su ruoli di assoluta importanza, e forse anche di poca esperienza in generale. Ma abbiamo un tecnico preparato, giocatori validi, e un Direttore che sa il fatto suo. Già a Como abbiamo ottenuto un risultato che ci ridà qualche speranza, e soprattutto serenità per le prossime due gare casalinghe. Ho fiducia in questa squadra e nell’allenatore, spero che anche i tifosi sappiano rimanerci vicini (lo hanno dimostrato anche mercoledì a Como).

D. Cambiamo argomento; la società! Questa s.r.l. è nata con tre soci: tu, Massimo Anselmi e Orgoglio Amaranto; Massimo Anselmi si è sfilato, ma non mi sembra che i rapporti si siano deteriorati; Orgoglio Amaranto ha sempre onorato i propri impegni, ma tutto sommato credo di poter dire che, all’interno della società, tutto proceda come da programma. Che mi dici in tal senso?

R. Guarda, con Massimo e Orgoglio Amaranto ci sono state piccole divergenze su alcune cose, ma poi tutto è rientrato, prima con lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione e l’incarico al sottoscritto di Amministratore Unico, e con Massimo ci siamo lasciati nel migliore dei modi, in amicizia. Con Orgoglio Amaranto tutto procede al meglio; certo, come ho sempre detto, se qualcuno, aretino o no, volesse darmi una mano nella conduzione della società, sarebbe gradito, ma andiamo avanti, consapevoli delle nostre possibilità. Poi, (risatina complice, ndr), ti ci sei messo pure tu, con quel progetto megagalattico, ed io ho pensato che qualcosa, si, sotto quel punto di vista, si può fare e si farà!

D. Guarda, Giorgio, quando mi hai chiamato, dicendomi che l’amico Massimo (non Anselmi) sarebbe passato dal mio ufficio, per parlare del progetto, non sapevo nemmeno che si chiamasse, in termine tecnico, “crowdfunding”. Però mi ha fatto piacere che sia stato “attenzionato” quel progetto, ed allora, in chiusura, perché il tempo stringe, vorrei qualche aggiornamento, ci stai?

R. Certo, con molto piacere; quando ho ricevuto il tuo progetto, ne ho parlato con un amico, Massimo appunto, che mi ha detto che si poteva fare; lo ha fatto il Pordenone, lo scorso anno, si potrebbe fare anche ad Arezzo, perché no? Abbiamo cominciato a lavorarci in maniera approfondita (Massimo mi ha confermato la tua “felicità”), ed avviato la macchina burocratica, per far si che la raccolta potesse essere autorizzata. So che con Massimo vi sentite spesso, e Massimo ovviamente mi tiene aggiornato sugli sviluppi. Purtroppo, come sempre succede quando devi sviluppare un progetto, la burocrazia ti mette i bastoni tra le ruote, e quello che sembrava potesse partire da un giorno all’altro, è ancora alle ultime fasi. Per quanto mi riguarda, ribadisco il mio interesse a questa iniziativa, a breve – dovrei sentire Massimo nei prossimi giorni – dovremmo fare l’atto definitivo dal notaio, dopo di che l’operazione avrà inizio, e sarà presentata come si deve (stiamo già organizzando l’evento, per non farci trovare impreparati). Poi speriamo che questo sia propedeutico a migliori risultati da parte dei ragazzi, che in campo ce la stanno mettendo tutta. Resto convinto che questa squadra ha le basi, non solo per salvarsi, ma per ripetere i risultati della scorsa stagione; Di Donato è tecnico preparato, è benvoluto dalla squadra, ha la nostra fiducia: i presupposti per crescere, e presto, ci sono tutti. Poi, se devo dirla tutta, è quasi “naturale” che ogni squadra abbia, nel corso della stagione, un periodo no, come quello che stiamo vivendo noi; molto meglio sia capitato adesso, che non quando sarà davvero più dura recuperare!!!

D. Bene. Credo, caro Giorgio, che la nostra chiacchierata possa chiudersi qui. Non mi resta che ringraziarti e sperare di rivederci presto, magari in un periodo più sereno.

R. Ringrazio te, e tutti gli amici di Blog Amaranto; anche se non intervengo, ora che vi ho trovato, leggo spesso gli articoli e gli interventi. Grazie per la vostra ospitalità! Ah! Volevo aggiungere solo una cosa, per tranquillizzare tutti: Giorgio La Cava non molla, mai!!! Un po’ come l’Arezzo!!! 

Sarà l’aria di San Cornelio? Grazie di nuovo Presidente!!! A nome del blog, e dei tifosi!!! 

di Patrizio Blonda