La Giana Erminio nel mirino

Domani 27 ottobre allo stadio Città di Arezzo gli uomini di Di Donato affronteranno la “temibile corrazzata” della Giana Erminio per uno scontro al vertice (basso).

La città di Gorgonzola è un centro di 20mila abitanti a 25 km a est di Milano, nella Martesana, che ha dato il nome al celebre formaggio erborinato. Chissà Mourigno come lo decanterà quando andremo noi a fare visita alla Giana nel match di ritorno.

La “Giana” è una realtà singolare per molti aspetti. Presieduta dal 1985 dall’imprenditore caseario Oreste Bamonte sta entusiasmando tanti appassionati che si stanno affezionando all’unica squadra italiana ad avere nel suo nominativo il cognome ed il nome di una persona. Nata nel 1909 come “Unione Sportiva Argentia”, dal 1947 il sodalizio si chiama definitivamente “Associazione Sportiva Giana Erminio”. Erminio Giana era un alpino diciannovenne morto sullo Zugna nel 1916 e per ricordarlo si è deciso di intitolargli, nel 1932, il nome della squadra in uno dei suoi tanti cambi di denominazione.

Il sodalizio ha militato nei campionati dilettantistici regionali e provinciali fino al termine del campionato 2013/2014, quando la squadra bianco-azzurra vinse il suo terzo campionato in tre anni (Promozione-Eccellenza-Serie D) venendo promossa, per la prima volta nella sua centenaria storia, tra i professionisti. Il “miracolo Giana Erminio” si è sviluppato nel tempo grazie a tre persone: il vulcanico presidente Oreste Bamonte; il direttore sportivo Angelo Colombo, da trent’anni in società, tra campo di calcio e scrivania, e l’ex allenatore Cesare Albé detto “il Ferguson della Martesana”, alla guida tecnica della squadra per la terza vota (dal 1994 al 2018; per poche partite nel campionato scorso dopo l’esonero di Bertarelli e di nuovo subentrato a Maspero da circa un mese).

In questi anni, grazie anche a campagne acquisti oculate, la “Giana” si è classificata al quinto posto nella stagione 2016/2017 e a oggi ha disputato per due volte i playoff. Nella rosa dei Bianco Azzurri spicca l’ex Lorenzo Remedi che lo scorso gennaio venne a darci man forte dopo lo svincolo dalla Pro Piacenza causa fallimento. Se il roccioso centrocampista classe ’91 fosse rimasto in viale Gramsci chissà se si sarebbe fatto chiamare “Remy”.

Con il ritorno in panchina di Cesare Albè, la Giana si schiera solitamente con il 4-3-1-2.

In porta l’under Marenco. Difesa a quattro con Madonna, Pirola, Montesano, Perico; Mediana con Maltese, Remedi e Piccoli.   Dietro alle punte agirà Pinto mentre le punte saranno Perna e Mutton.

Prospetto interessante davanti è il giovanissimo di buone promesse Matteo Pedrini proveniente dal vivaio dell’Atalanta. Nato nel gennaio del 2000 il ragazzo ha dimostrato di avere un talento al di sopra della media, dimostrando di essere giocatore dagli ampi margini di miglioramento.

Chissà se stavolta Rolly, Nico, Lory e Gory e gli altri tenerissimi compagni ce la faranno a portare a casa i 3 punti.

di Cesare