AREZZO vs Novara: quando il cavallino mostra le … “palle”

Vincere!!! Vincere!!! Vincere!!! La parola più scritta, ieri sul web aretino!

Fuori le palle!!! Fuori le palle!!! Fuori le palle!!! Il coro più cantato fino a qualche partita fa (compreso il derby di coppa).

L’attesa e stressante, a quest’ora volevo essere allo stadio, ma devo accontentarmi e allora  giroo su Rai sport, ancora è presto, ma questo serve per dire a mia moglie e mia figlia, e al cagnolino, che voglio restare solo; poi l’agognato collegamento: nessuna sorpresa sulla formazione amaranto, con il rientro di Gori e l’inserimento di Piu, per concedere un minimo di riposo a Belloni. Comincia la partita, già si vede che le squadre hanno voglia di superarsi: il Novara vuole vincere (reduce da due vittorie consecutive) per consolidare il ruolo di più diretto inseguitore dell’irraggiungibile Monza, l’Arezzo per uscire, finalmente, dalle sabbie mobili di una posizione inconsistente; così si spiega un primo tempo dove l’unica annotazione degna di nota è il tiro di Gori, rapido a girarsi in un fazzoletto di campo, tirare verso la porta, sorprendendo difensori e portiere avversari (Marchegiani figlio d’arte): la palla esce fuori di un soffio.

L’intervallo serve a stemperare, se ciò fosse possibile, la tensione: tutto sommato l’Arezzo non ha giocato male, anzi!!! Il Novara è squadra quadrata, che concede poco all’avversario, dimostrato anche dalle poche reti che ha subito in questa stagione (11 fin’ora, 3a miglior difesa del girone). C’è da ritenersi soddisfatti, ma la domanda è: cosa berranno adesso gli amaranto? Tè o camomilla?

La risposta non tarda ad arrivare: 3 minuti di ripresa e vantaggio Novara; solita, inspiegabile (incorreggibile?) dormita generale della difesa e vantaggio Novara. Cosa succederà adesso? L’Arezzo si riversa subito nella metà campo piemontese, non ci sta, non merita di perdere!!! Reazione ben diversa a quella di qualche partita fa (almeno fino alla decima giornata), e poi arriva il primo jolly, cercato e voluto: sono passati poco più di 5 minuti, azione pressante degli amaranto, difesa piemontese che sembra invalicabile, tanto è intasata la tre quarti novarese; primo tiro, ribattuto, secondo tiro, ribattuto, palla a Cutolo, che vede solo soletto Corrado, al limite dell’area, e gli affida il pallone: tiro immediato, ad incrociare, potente, preciso, necessario!!! E’ il meritato pareggio, il primo gol del baby difensore, che così può togliersi dall’anima il ricordo amaro della seconda giornata!!!!! Bravo Ragazzo!!!!

Adesso l’Arezzo ci crede, rinfrancato, e il Novara è costretto a scoprirsi: vuole riprenderesi il vantaggio svanito; intanto fuori Piu, partita discreta la sua, e dentro Belloni, perché ci crede anche Di Donato!!! Niccolò, rispetto a Piu, sta più largo, apre di più il campo, come fa Caso, spesso supportato sempre da Corrado – anche se il laterale basso viene poco servito, ma apre gli spazi -; e proprio Caso trova il tempo e il modo di incunearsi nell’area avversaria, con Sbraga (autore del gol del temporaneo vantaggio piemontese) che non trova nulla di meglio che atterrarlo: rigore ineccepibile, che Cutolo realizza in maniera ineccepibile!!!!

Il Novara si riversa all’attacco, il pareggio è meglio della sconfitta, un brivido sulla schiena con Borghini che cincischia in area e per poco non fa la frittata; ma è solo vento, perché poco dopo la fine del tempo regolamentare, pure Gori ci mette lo zampino: slalom strettissimo tra i difensori del Sestriere, sgambetto maledetto di un difensore, altro rigore sacrosanto: Cutolo regala ai suoi tifosi un magnifico cucchiaio: 3 a 1; non c’è più tempo per soffrire!!!

Questa volta sono i giocatori amaranto a cantare con gioia: abbiamo le palle!!! Ragazzi abbiamo le palle!!!! Abbiano le palle!!!! Ragazzi abbiamo le palle!!! Con i tifosi ad applaudire e, metaforicamente, abbracciare i propri beniamini!

Mentre il sogno comincia a diventare realtà, è bello abbracciare il cuscino, e godersi una vittoria meritata!!!!; non conto le pecorelle, per addormentarmi: mi basta rivedere i gol dell’Arezzo, ed allora è proprio un bel dormire!

di Patrizio Blonda