Lecco vs AREZZO: QUANDO IL “GELATO” E’ DURO DA LECCARE

Foto cortesia Calcio Lecco 1912

Entrano le squadre in campo, e qualcosa è cambiato (Ceccarelli per Baldan in difesa, Rolando per Caso all’esterno sinistro, Tassi per Picchi nella mediana), ma una strana sensazione ti assale, mentre le immagini scorrono sul video del computer: l’Arezzo sembra impaurito, intimorito dai propri errori difensivi, timido nel proporre il proprio gioco; e pensare che il Lecco, al contrario delle altre squadre che lottano per non retrocedere, ti lascia giocare, perché affronta la gara a viso aperto, e lascia intendere di credere in ciò che fa, nel suo gioco, nei suoi uomini, nel proprio allenatore. Tutto il contrario di ciò che, invece, fa vedere l’Arezzo: non c’è un gioco, c’è scarsa fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità tecnico-tattiche, forse non c’è più nemmeno la fiducia sul proprio tecnico, sempre così “imbarazzante” nello studiare le partite, e nel leggerle, e forse anche Di Donato ha smarrito le sue idee, ma non ha il coraggio di ammettere che la sua esperienza, la prima tra i professionisti, è miseramente fallita, l’entusiasmo manifestato ad inizio stagione è andato smarrito e tiene la berretta sulla testa non perché, o almeno non soltanto, senta freddo, ma per non far vedere come si sbiancano, ad ogni azione avversaria, i suoi capelli.

E quelle brutte sensazioni che hai provato ad inizio gara, si concretizzano già dai primi minuti: primo strafalcione di Borghini, e per fortuna Pissardo (e la scarsa lucidità degli avanti lariani) ci mette una pezza; si dannano l’anima, i due “vecchietti” in campo, Cutolo e Foglia, mentre l’altro “vecchietto”, Luciani, sembra che la carica l’abbia lasciata tutta nella sua chiarina, la tromba con la quale suona gli inni che i tifosi cantano allo stadio; troppo poco per far gioire gli intrepidi 20 tifosi che sono venuti fin quassù, sulle rive del lago, a sostenere i propri beniamini, e che ben altro spettacolo meriterebbero.

Intanto, il guscio dell’uovo si è rotto, siamo a metà del primo tempo, l’olio nella padella è caldo, la frittata la cucina Borghini, ancora lui, ne combina un’altra e, non contento di essere stato già ammonito a centrocampo, per un fallo quasi inutile, sbaglia un’altra volta i tempi dell’intervento, costringendo Tassi al fallo ingenuo: punizione dal limite e stavolta non c’è scampo! 1 a 0 Lecco, dice il cronista, e tutto intorno, nell’ufficio, si fa buio, e non perché sia saltata la luce, tutt’altro. Cutolo e Foglia continuano a correre, quasi inutilmente, Cutolo si incaponisce e tira anche quando non dovrebbe, mentre Gori, anziché giocare a calcio, sembra ballare sulle punte, anziché i tacchetti sembra portare i tacchi a spillo; Tassi ospite d’onore, insieme a Rolando, della trasmissione “Chi l’ha visto”, Di Donato, sconsolato, occhi a terra, non sa che pesci prendere: siamo in mezzo a un lago si, ma non di acqua! Finisce, mestamente, il primo tempo; la domanda successiva, il tormento successivo, è una statistica pronunciata domenica scorsa dal cronista, durante JU23-Arezzo: gli amaranto sono la squadra che, nel girone, ha preso più gol nei primi 15 minuti della ripresa; e la statistica non viene smentita!!! Dopo un sussulto iniziale degli aretini, alytra dormita generale, tra Borghini e Luciani, che lasciano indisturbato Procopio per un raddoppio facile facile; Di Donato effettua qualche cambio: Baldan per Borghini, Caso per Rolando, Piu per Belloni, che sarebbe meglio dire Bruttoni!!!!

Cutolo e Foglia, Foglia e Cutolo, mentre Belloni continua ad essere “desaparecido”, che sembra proprio la brutta copia del giocatore ammirato all’andata; Caso si unisce a color che tiran sempre, il gioco latita, il tempo scorre inesorabile, poi accade qualcosa di incredibile: anche il Lecco giustifica il perché si trovi in quella posizione (anche se adesso è solo ad un punto dall’Arezzo), e ballicchia un po’ in difesa; ci pensa Cutolo, (e chi se no?) e l’Arezzo accorcia le distanze: 2 a 1, Cutolo è in doppia cifra, direi finalmente, perché stava diventando un’ossessione questo gol – mi sembra, poi, che perlomeno ad Arezzo sia la prima volta a raggiungere quota 10! Mi sbaglio? -; Ora l’Arezzo ci crede, sembra che tutti insieme abbiano pensato: “Perso per perso, proviamole tutte”! il Lecco ha perso qualche certezza, balbetta un po’, ma il tempo scorre e la fine si avvicina; stringe i ranghi in difesa, cercando di portare a casa la preziosa vittoria; mezz’ora della ripresa, fuori Belloni, dentro Piu, ma la sostanza non cambia, anzi Piu sembra quasi Meno!!! Un minuto al termine, la mossa della disperazione: dentro Cheddira (per fare che?), fuori Corrado; Gori decide di mettere, finalmente, i tacchetti; pensa “sono al lago, almeno un tuffo lo devo fare!”; e proprio all’ultimo tuffo, si inventa, in tuffo, un gol dei suoi!!!! Esplode l’urlo per tanto tempo rimasto in gola, una liberazione; rimane l’ultimo tormento: non siamo ancora riuscite a vincere una partita fuori casa; e qualcosa vorrà pur dire, no?

Vorresti un gelato, ma da leccare ci sono sole le ferite, che anche oggi si sono riaperte, immancabili; per fortuna domenica è vicina, un’altra gara, un’altra speranza, per poter ricominciare!  

di Patrizio Blonda