Le pagelle di Albinoleffe-Arezzo

Foto cortesia Michele Maraviglia/U.C. Albinoleffe

L’Arezzo conquista un punto nella nebbia a Gorgonzola con molti rimpianti al termine di una partita, che ha visto gli amaranto mai in difficoltà e sempre alla ricerca della vittoria.

Ora, vista la nebbia e di conseguenza la partita intravista, sarebbe molto semplice abbandonarsi a un giudizio generale senza rimarcare differenze, ma la prestazione c’è stata e, anche se non tutto è stato nitidamente percepito, io mi butto in questa impresa.

PISSARDO 6.5 Nei primi dieci minuti, quando i nostri dovevano ancora azionare il gps, si fa trovare pronto su Petrungaro due volte. Poi nel corso della partita è stato sempre sicuro nei cross che sbucavano dalla nebbia e nel giocare palla con i piedi. Certamente un giocatore in fiducia.

LUCIANI 6.5 Nel primo tempo mantiene più che altro la posizione, concedendo poco, nella ripresa lo vedo spingere con continuità e riuscire a mettere anche qualche cross insidioso, che meritava migliore fortuna.

CORRADO 6.0  Fa il suo compitino, senza cercare di strafare, forse impaurito anche dal farsi trovare all’inizio un paio di volte fuori posizione sulle incursioni dalla sua parte. Pian pianino prova a spingere, ma viene ben contenuto.

BALDAN 6.0 CECCARELLI 6.0 Li metto insieme perchè il giudizio si equivale per la prestazione. Al netto delle ammonizioni prese ingenuamente e della (forse) non perfetta marcatura su Cori di Baldan, in occasione del pareggio, non concedono assolutamente nulla agli avanti avversari. Per qualche utente la peggio coppia centrale difensiva della Lega Pro, per altri, numeri (anche sorprendenti) alla mano una delle difese meno battute del girone. Qualcosa non mi torna, errori che sono costati gol ne ho visti, ma forse il problema di questa squadra è a monte, probabilmente certe situazioni di gioco in fase difensiva non vengono curate con la giusta attenzione dal mister, amplificando quelle sbavature che ci possono stare. D’altronde che avevamo un portiere ce ne siamo accorti solo ultimamente, perchè in effetti di tiri verso la nostra porta, in questo campionato, non è che ne abbiamo visti tanti. Sicuramente non saranno assortiti alla perfezione, probabilmente ci vorrebbe che uno dei due fosse un attimino più reattivo, ma poi penso agli svarioni di Pelagatti e Pinto (e ce ne sono stati) nello scorso campionato e mi rendo conto che forse gli automatismi erano meglio curati e riuscivamo a rimediare con marcature preventive più precise e un po’ di fortuna.

TASSI 6.0 Il centrocampo a tre secondo me è cucito per le sue caratteristiche, determinato in ogni palla vagante, perde forse l’attimo dell’intervento sul gol del pareggio. La solita regia, senza grossi lampi ma di sicurezza per i compagni.

FOGLIA 6.0 Dei tre è forse quello più penalizzato dallo sviluppo del gioco,  fatica ad inserirsi e spesso è fuori misura nel rifinire l’azione. Il solito gran dinamismo lo fa essere comunque sufficiente.

PICCHI 6.5 Tante palle di testa nel centrocampo, una presenza fisica importante che è sempre mancata a questa squadra,  pronto a rilanciare l’azione e inserirsi in avanti. Pecca un po’ di precisione ma sicuramente è a suo agio e positivo con questo modulo.

PIU 6.0  Fa con ordine quello che gli viene chiesto, un suo colpo di testa è ben parato dal portiere avversario prima dell’1-1 e avrebbe chiuso la partita. Lo avrei visto meglio più avanti, accanto a Gori, ma questa specie di albero di natale lo fa giocare in una posizione ibrida che non lo (ci) avvantaggia. DAL 73’ BELLONI SV

GORI 6.5 Qualcuno ha scritto il gol e nient’altro. Mettiamoci d’accordo, se da Gori si pretende che svari su tutto il fronte dell’attacco, ripieghi continuamente a centrocampo e si lanci in contropiede negli spazi, forse si parla di un altro giocatore. Lui è lì, nel cuore dell’area di rigore che si fa valere e rispettare, un gol, un altro mezzo rigore non dato, una parata miracolasa di Abagnale, è in tutte le palle vaganti dentro l’area di rigore avversaria, ed è lì che deve stare, letale in ogni suo morso.

CUTOLO 6.5 Che sia in un buon momento di forma lo si vede da come si muove nel campo, cerca di non dare punti di riferimento ai rivali, arretra e dispensa le solite palle velenose per gli avversari. La punizione sul finire mi aveva fatto presagire una lieta conclusione che non è avvenuta, ma è lui l’anima della squadra. Piccola chiosa, il contratto scade il 30 giugno, cessione o non cessione della società, il rinnovo mi sembra un obbligo che lascia comunque un patrimonio  tecnico e morale alla S.S. Arezzo e quindi è un peccato che non si sia ancora concretizzato. SVEGLIA.

DI DONATO Che si vinca o che si perda, la tifoseria dà la colpa sempre a te. Delle volte penso che sei un po’ lasciato in balia dei venti, delle volte penso che sei troppo inesperto per allenare qui, (ma non in legapro) intendo ad Arezzo, dove tutti, me compreso, ci sentiamo legittimati ad essere allenatori, ds, dg, presidenti, pensando di riuscire a fare meglio. Sicuramente non siamo una squadra allo sbando e questo è un merito, ma rifugiarsi sempre nel solito refrain degli errori individuali è limitante anche per te. Ci sono situazioni tattiche (che amplificano i limiti tecnici di alcuni) che vanno curate maggiormente ed è evidente . Basterebbe veramente poco per svoltare definitivamente in questo campionato e parlare, dopo oltre un girone intero delle solite cose e dei soliti errori, è sicuramente frustrante e noioso.

TIFOSI AMARANTO IN TRASFERTA 10.0 Nella nebbia si è visto poco o nulla della partita, ma abbiamo sentito solo i vostri cori per 96 minuti. Voi non pareggiate o perdete mai, VINCETE SEMPRE.

di Vecchia Guardia