Juventus-Spezia 2-3

“Padoin, Padoin, Padoin… con una gamba sola, al novantesimo!” è l’urlo di Fabio Caressa che condanna alla C1 un’Arezzo vanamente vittorioso a Treviso per 1 a 3.

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Il 10 giugno 2007 ha segnato uno spartiacque nella storia del calcio cittadino. Da allora si sono susseguiti alcuni tra gli anni più bui della storia della società. La frase “sono dell’Arezzo e della Juventus”, se prima faceva storcere il naso, da quel giorno non si può più sentire.

Nell’estate 2006 gli sportivi aretini aspettavano trepidanti l’inizio del campionato visto che, nella stagione appena conclusa, gli uomini di Gustinetti si erano piazzati al settimo posto in serie B con 66 punti ed i playoff per la A erano sfumati, beffati per un soffio dal Cesena per via degli scontri diretti. Due che quel gruppo ce lo possono raccontare in prima persona sono Aniello Cutolo, al tempo 22enne, e Mister Di Donato che dio solo sa quanti chilometri ha percorso in quelle due stagioni.

Il vulcanico presidente Mancini, frustrato per i risultati e l’ingente sforzo economico minacciava di non iscrivere la squadra al campionato salvo poi mandare in avanscoperta l’eterno Ds. Pieroni alla caccia di un allenatore visto che ormai Gus si era accasato a Crotone.

Antonio Conte aveva concluso positivamente l’avventura come vice di De Canio a Siena avendo goduto di discreta libertà decisionale e riuscendo ad introdurre innovazioni come la video-analisi, poi suo marchio di fabbrica. Nella autobiografia l’attuale allenatore dell’Inter racconta la celebre telefonata ricevuta mentre si trovava all’Ikea con la moglie; «Mister, abbiamo un amico in comune. Il suo nome me l’ha fatto Luca Petrachi… Io mi fido dei miei amici, quindi vorrei incontrarla». Dopo aver scartato la pista Nando Orsi, Pieroni fu colpito dalla personalità del mister leccese. Visto che la Juventus, anch’essa in B, aveva affidato la panchina al suo ex compago di stanza Didier Deschamps, il mister accettò l’offerta aretina.

Come nei migliori thriller dobbiamo tornare indietro di due anni per trovare l’episodio che incrinò l’entusiasmo della piazza. Il 14 maggio 2005 gli amaranto guidati da Pasquale Marino vinsero per 1 a 0 contro la Salernitana grazie al gol di Spinesi, risultato prezioso in chiave salvezza. Nel secondo tempo della partita il signor Titomanlio sbandierava due falli in attacco perché “ (…) la Salernitana stava facendo pressione e c’era il rischio che pareggiasse(…)” come riportato nella sentenza d’appello del processo Calciopoli (pag. 219). Pur senza alcun tesserato coinvolto nella faccenda, l’Arezzo ricevette sei punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2006-2007. Punti che si rivelarono poi decisivi.

Conte raggiunse la squadra nel ritiro di Norcia dove trovò un gruppo in gran parte confermato rispetto all’annata precedente. Al centro della difesa, con l’ingrato compito di sostituire il granitico Carrozzieri, spiccava un giovane di un metro e novanta che Conte ritroverà poi sia a Bari che all’Inter, Andrea Ranocchia. Conte riuscì a portare con sé Rey Volpato dal Siena, ex-promessa della primavera Juventina alle prese con il recupero da un infortunio al ginocchio.

L’inizio non fu facile. Durante il ritiro ci fu un grande via vai di giocatori causa mercato. L’allenatore si dimostrò da subito inflessibile, pretendendo il massimo da tutto il gruppo. Floro Flores racconta a Gianluca Di Marzio che “Sin dal primo giorno, ha fissato le sue regole sulla dieta, ci teneva a vederci in forma”, per non parlare dei suoi famosi allenamenti diretti con il megafono.

I risultati non gli dettero ragione, l’Arezzo sbagliò cinque calci di rigore in cinque partite diverse e l’ex presidente Piero Mancini, dopo la sconfitta di Cesena sbraitò: “Pieroni, ma chi mi ha preso. Conte è un principiante”. Gli amaranto si trovavano ancora a -1 in classifica dopo nove giornate e si aprì la parentesi dello scaramantico Sarri.

Oltre che per la scaramanzia, gli schemi e la passione per le sigarette Mister Sarri ad Arezzo verrà ricordato per l’1-0 inflitto al Milan, futuro campione d’Europa, in coppa Italia e per aver fermato i per 2-2 il Napoli al San Paolo e i bianconeri al Delle Alpi.

Come noto mister Sarri apprese dell’esonero dal televisore dell’autogrill, di ritorno dalla trasferta contro la Triestina.  Avendo esonerato Conte e Sarri a distanza di pochi mesi Piero della Rassinata può vantare un primato difficilmente eguagliabile. 

Il Conte-Bis segna un deciso cambio di ritmo caratterizzato dal 4-2-4 con gli esterni, Croce e Bondi, molto alti ad affiancare Floro e Martinetti alternato a Volpato. Dopo il rodaggio di due settimane e le conseguenti sconfitte contro Spezia e Lecce, l’Arezzo in dodici partite colleziona ben otto vittorie due pareggi e due sconfitte.

Con 90’ ancora da giocare la classifica risultava come segue, con l’Arezzo ad un solo punto dai play-out:

Pos.SquadraPunti
18.Verona45
19.Spezia43
20.Arezzo42
21.Crotone32
22.Pescara24

Il 10 giugno 2007 alle ore 15.00 si giocano in contemporanea Juventus – Spezia e Treviso – Arezzo.

La Juventus, che ha già festeggiato la promozione in A proprio ad Arezzo, non perde in casa da due anni. A Torino si respira una strana atmosfera con Deschamps che ha già rassegnato le dimissioni e Trezeguet in polemica con la società.

Dopo 8’ le cose si mettono male per gli Amaranto, sorpresi da un contropiede di Acquafresca che infila Bremec con un preciso diagonale. Pareggio al 15’ di Floro Flores di testa su punizione dalla destra di Bondi. Nel frattempo, lo Spezia al 27’ passa in vantaggio al Delle Alpi su un colpo di testa di Pecorari; Immediata la risposta dei bianconeri che pareggiano 1′ dopo con un piatto destro di Trezeguet.

A Treviso gli amaranto ribaltano il risultato al 55′ grazie a un rigore concesso per un fallo da ultimo uomo di Camorani, espulso, ai danni di Croce. Sul dischetto va Martinetti che prima si fa parare la conclusione salvo poi ribadire in rete. Due minuti dopo è Floro Flores a chiudere i conti con un perfetto colpo di testa su cross dalla sinistra di Sussi. Treviso 1 – Arezzo 3.

Lo Spezia non molla e si riporta avanti al 66′ con Guidetti che sfrutta un’errata tattica del fuorigioco dei bianconeri e supera con un pallonetto Mirante in uscita. Passano appena 2′ e la Juve ristabilisce la parità con l’esordiente Bianco che ribadisce una corta respinta su sinistro di Giovinco. Nell’assedio finale lo Spezia trova al 90′ il gol della speranza con Padoin che scatta sul filo del fuorigioco su un lancio di Guidetti e poi insacca sotto la traversa dopo aver saltato Mirante in uscita.

Arezzo punti 45, Spezia punti 46.

 C’è profonda delusione e profonda amarezza, rispetto tanto i tifosi juventini ma ho poco rispetto per la squadra. Retrocedere così fa male però mi fa capire cose che già sapevo… Nel calcio si parla tanto, tutti sono bravi a parlare, adesso sembrava che i cattivi fossero fuori e che adesso ci fosse un calcio pulito, infatti siamo contenti tutti, evviva questo calcio pulito.
Antonio Conte, 10/06/2007


di Cesare