La Serie C(aos)

Il giorno post incontro, tra il ministro Spadafora ed i rappresentanti delle Istituzioni del calcio, propone nuove certezze per tutti, ma non per la Serie C. La Serie A e la Serie B ripartiranno il 20 giugno e come antipasto vi saranno le gare di Coppa Italia, in programma dal giorno 13.
Tutti i partecipanti alla riunione hanno festeggiato con dichiarazioni entusiaste: Gravina “La ripartenza del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese”, Balata “Ricominciare è davvero una gran cosa” e persino Sibilia “La decisione presa dal Governo di permettere la ripartenza dei campionati è uno sbocco positivo”. E Ghirelli? Nulla, non vi sono reazioni ufficiali e ciò sta a dimostrare come ancora soluzioni praticabili per la terza serie non ce ne siano.
Tutto rinviato (come di consuetudine) al Consiglio Federale del 4 giugno, che dovrà mettere ordine in quella che può esser definita senza ombra di dubbi la Serie Caos. Quella che era stata la proposta unitaria approvata dall’assemblea di lega si è frantumata contro il niet della Federazione e dei club più facoltosi, che ritengono la promozione in Serie B un diritto, attenzione, non sportivo ma di blasone. La Lega Pro ed in particolare il suo Presidente non sono più in grado di trovare la quadra e quello che sembrava essere un fronte compatto si è disperso in mille rivoli di rivendicazioni delle varie società.
L’unica sicurezza è che tutti (o quasi) i sodalizi della serie C non sono in grado di adempiere in maniera puntuale al piano anti-contagio della FIGC, che propone attività la cui organizzazione ed il cui costo sono improponibili. Un esempio lampante di ciò è l’obbligatorietà di effettuare il tampone a tutti i calciatori ogni quattro giorni con la prescrizione che “l’approvvigionamento dei test molecolari non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese, e si intende esclusivamente a carico delle singole Società”.
In questo mare magnum è veramente difficile trovare anche solo una sfumatura positiva o un punto fermo da cui ripartire ed il futuro della Serie C è sempre più affidato al CAOS.

di Bruno Valda