La Società blinda il tandem Muzzi-De Vito ed OA ancora non si espone sul futuro

Lo striscione esposto allo stadio dal gruppo Fossa Arezzo 1991

A pochi giorni dalla retrocessione shock in Serie D, tutti i massimi dirigenti della S.S. Arezzo hanno già proclamato la loro sentenza, l’intera colpa della catastrofe è imputabile solo ed esclusivamente alla squadra ed allo staff tecnico, per il d.t. ed il d.s. nemmeno un concorso di colpa, assolti, anzi promossi a pieni voti. In tutte le interviste rilasciate in questi pochi giorni sia il d.g. Guglielmo Manzo che il presidente Fabio Gentile si sono preoccupati di fare  quadrato attorno a Roberto Muzzi e Vincenzo De Vito, indicandoli come punti fermi del futuro progetto di “rinascita”, nonostante un risultato così disastroso e le proteste di una buona parte dei tifosi.
Di solito, nelle altre piazze, dopo una retrocessione così assurda le figure dei resposnabili tecnici sono le prime a saltare, ma la proprietà amaranto si è distinta anche in questo, oltre che per un risultato sportivo che rappresenta il punto più basso della gloriosa storia del Cavallino. Vedremo se la società si concederà un supplemento di valutazione sulla composizione della dirigenza che dovrà affrontare la prossima stagione.

Finalmente poi è arrivato l’atteso comunicato di Orgoglio Amaranto (vedi sotto), che però con formula interlocutioria rimanda ogni presa di posizione a future comunicazioni, successive all’incontro con la società previsto nei prossimi giorni. Inutile dire che la riunione e le sue risultanze saranno fondamentali per capire le intenzioni del gruppo MAG/New Energy ed in questo momento è veramente complicato avere una quadro nitido della situazione e delle prospettive future.