Pillole amaranto – L’Arezzo di Eziolino Capuano

Parlare di Capuano ad Arezzo, vuol dire forse suscitare sentimenti contrapposti nella tifoseria amaranto, fra chi lo ha sempre sostenuto e acclamato, vedendo in lui un allenatore di qualità, forse un pò fuori dagli schemi e chi, lo  ha sempre  denigrato e mal sopportato,  associandolo a una macchietta e vedendo in lui solo quello che poteva apparire fuori dal campo di calcio. Io mi metto fra gli estimatori di Eziolino come allenatore. Nei 90 minuti in campo secondo me è stato uno dei migliori mai  visti ad Arezzo. Quello che succedeva fuori dalla partita, dentro gli  spogliatoi e agli allenamenti, forse ai puristi della professione di allenatore è meglio non raccontare …..

Capuano ad Arezzo non ha vinto il campionato, ma probabilmente è stato l’apice del sollevamento popolare contro Ferretti quando lo stesso in un primo momento non presentò domanda di ripescaggio in Legapro nella stagione 2014-2015. E’ stato quello che si è sobbarcato assieme ai dipendenti della Società di quell’epoca tutto il lavoro burocratico per preparare scartoffie e quant’altro fu necessario per mettere con le spalle al muro il Presidente in modo da non potersi tirare indietro. E’ stato quello che ha in una settimana disfatto una rosa costruita per vincere tra i dilettanti e ricostruito una squadra di “maiali assatanati”, in grado di farsi rispettare in ogni campo e riuscendo a raggiungere una salvezza che in quella stagione pochi si aspettavano. Il suo calcio non è stato spettacolare, era pragmatico, giocato tutto sull’avversario, con giocatori che in campo erano pronti a dare più del 100% per la maglia e riuscendo a volte a sovvertire pronostici sfavorevoli. Con Capuano la maglia dei giocatori al 90’ era sudata e l’applauso dei tifosi sempre meritato.  La partenza del campionato fu superiore alle aspettative e la squadra rimase sempre fuori dalle zone calde della classifica, anzi in qualche momento si pensò  di potersi addirittura inserire nella lotta per i playoff, ma alla fine fu un nono posto che sancì una salvezza conquistata con 3 giornate di anticipo, al termine di una rocambolesca vittoria casalinga contro il Monza, con conseguente ricovero ospedaliero da stress per il nostro Eziolino.

I “maiali assatanati” di quella stagione furono Benassi, Leuci, Rosti, Sambo, Cosimi, Brumat, Campagna, Conti, Crescenzi, De Martino, Diana, Fè, Guarino, Guidi, Panariello, Piccinelli, Pisani, Sabatino, Villagatti, Barusso, Brighi, Carcione, Coppola, Cucciniello, Dettori, Erpen, Gambadori, Millesi, Bonvissuto, Mariani, Meloni, Montini, Morga, Padulano, Testardi, Vitiello, Yaisien, Bucaletti.
Al termine del campionato gli vengono confermati i pieni poteri in campo sportivo, spaziando da allenatore a responsabile dell’area tecnica, tutto passa da lui, addirittura sembra che Ferretti voglia investire qualche euro in più e il nostro condottiero allestisce una squadra sicuramente più tecnica dell’anno precedente, con l’obbiettivo dichiarato di puntare a qualificarsi per i playoff. La stagione non andrà come programmato, le molte polemiche e un feeling che non sboccia come nel passato con i giocatori, oltre a una rottura con la proprietà portano ad un esonero amaro nel mese di marzo. Eppure in dei momenti si era visto un bel calcio, Tremolada  era un giocatore tecnico e piacevole da vedere,  giovani come Madrigali sembravano in rampa di lancio, ma la solidità difensiva non era la stessa della precedente annata, il portiere Baiocco si rese colpevole di tante incertezze, l’attacco spuntato vanificava la mole di gioco che veniva creata e anche la sfortuna ebbe il suo ruolo sotto forma di diversi pali colpiti costo punti vitali.

Nonostante ciò specialmente a cavallo dicembre –gennaio la squadra inanellò un bel filotto di risultati, riportandosi dietro le prime posizioni, ma la sconfitta di Pisa tolse ogni illusione di giocarsi un posto playoff. Nel contempo la società con l’assunzione di un Ds (Gemmi) depotenziò  il ruolo di Eziolino che piano piano si sgonfiò come la sua creatura, fino al tradimento della squadra nella partita interna contro la Pistoiese e il conseguente esonero con polemiche del mister per il trattamento ricevuto. Di lui ricordo con piacere la sua illimitata schiettezza, le sue conferenze stampa mai banali, e per chi quei tempi frequentava gli allenamenti alla Nave o ad Arezzo, uno spettacolo nello spettacolo in campo  e le orecchie dei giocatori che fischiavano a ogni movimento o pallone sbagliato.  I (NON) protagonisti di quella stagione furono Baiocco, Garbinesi , Ronchi, Rosti, Brumat, Carlini, De Martino, Madrigali, Milesi,Monaco, Panariello, Sabatino, Sperotto, Benedetti, Bergamini,  Capece, Del Magro,  feola, Gambadori, Masciangelo, Pugliese, Varano, Tremolada, Vinci, etancourt, Calabrese, Ceria, Cori, Greco, Marian, Mendicino, Bismark.

di Vecchia Guardia