Serie D Girone E: un girone facile per l’Arezzo?

Sì, si può senz’altro dire di sì.
Con l’uscita di scena di Siena, Pistoiese e Lucchese, e con il dirottamento nel girone F di club temibili come Ostiamare e Trastevere (e preso in cambio il Rieti di Mauro Ferretti) il girone E per gli uomini di Mariotti si è fatto decisamente meno complicato del previsto. Altri club insidiosi, come l’Aglianese ed il Prato, sono invece rimasti nel raggruppamento tosco-emiliano.


L’attuale composizione del Girone E vede dunque l’Arezzo come unica squadra da battere.
In seconda fascia, pronte a sfruttare qualche passo falso della favorita alla vittoria finale del torneo, troviamo sicuramente il San Donato Tavarnelle di mister Paolo Indiani, la Pianese di Roberto Bacci ed il Follonica Gavorrano dell’emergente Marco Bonura – un terzetto di club che si sono attrezzati, sulla scia dello scorso anno, per occupare le zone di alta classifica. Ad un gradino leggermente inferiore possiamo inserire tutte le altre squadre del girone senza alcuna distinzione all’interno di una griglia di sostanziale equilibrio: i club umbri, dal rendimento volubile, sono capaci di alternare campionati sorprendenti come quello registrato lo scorso anno dal Trestina e dalla neopromossa Tiferno, ad altri molto meno esaltanti a ridosso dell’ultimo posto.
Da non sottovalutare nemmeno i club che provengono dall’Eccellenza come il Poggibonsi di Stefano Calderini, il Cascina di Luca Polzella e l’Unipomezia di mister Antonio Foglia Manzillo: in Serie D si è spesso assistito, con una certa frequenza, a campionati di vertice da parte proprio delle neopromosse che hanno addirittura sfiorato una clamorosa doppia promozione. Vedasi i casi dello scorso anno con la valdostana Pont Donnaz Hone Arnad del girone A, la Casatese nel girone B, la Manzanese nel girone C, o anche l’ottimo campionato della Pro Livorno Sorgenti nel girone D, alla sua prima apparizione in questa categoria, trascinata dai gol di bomber Giacomo Rossi. Quindi attenzione..