Ci vuole logica e responsabilità

La partita di domenica a Città di Castello ha prodotto un pareggio che per come si era messa la gara, con gli amaranto costretti a rimontare 3 volte, può sembrare oro colato per osservatori esterni, mentre al tifoso appare l’ennesimo passo falso. In settimana si era prospettato il cambio di modulo per rendere più equilibrata la squadra e contestualmente qualche cambio di uomini nell’undici iniziale. Nella realtà dei fatti a parte riportare Foggia nel cuore dell’area di rigore avversaria, liberandolo di compiti poco adatti alle sue caratteristiche, si è visto la solita squadra piena di difetti, lunga e compassata, in difficoltà a creare gioco e sempre in balia delle ripartenze avversarie. Le mosse del mister non hanno portato i miglioramenti tanto auspicati, ma anche il materiale a disposizione si sta dimostrando, partita dopo partita, non certo di prima qualità. E tutto questo chiama in causa l’uomo o gli uomini mercato della società che sono stati autori di scelte non certo felici nell’allestimento di una squadra, che si sta pian pianino allontanando dal primo posto in classifica, costringendola già a metà del girone di andata a partite da dentro o fuori e non vedere chiusa la stagione prima di Natale.
La discussione sull’area tecnica ha portato ad inizio settimana al dimissionamento per gravi motivi familiari del Ds o Dg o Responsabile dell’area tecnica Enzo De Vito, al quale contro l’opinione di gran parte della piazza era stato rinnovato l’incarico al termine della fallimentare stagione passata. Se il primo argomento di discussione sono le modeste esibizioni della nostra squadra, non si può sottacere sulla performance dei massimi dirigenti della società nella conferenza stampa di ieri per la presentazione del nuovo Ds Tromboni. Una performance da una parte discutibile se si prende in considerazione l’ennesima scelta azzardata e al momento inopportuna della nomina del giovane Direttore, e da una parte autolesionista, avendo assistito alla reazione scomposta del Presidente Manzo, dopo l’irruzione di un paio di tifosi che contestavano certe affermazioni incaute rilasciate dallo stesso.
Fare l’uomo forte, sprezzante del bene che ti sei proposto di amministrare con amore e gestire con cura, e nei confronti di chi questo bene lo sente parte integrante di se stesso, insito nel proprio DNA, vuol dire mettersi contro e andare muro contro muro verso chi ti può aiutare e sostenere per raggiungere i risultati sportivi a cui punti. In questo momento che è un primo snodo cruciale della stagione, fondamentale sarebbe la comunione di intenti, smorzare i toni, ma soprattutto prendere decisioni responsabili e logiche, che non mettano in dubbio la legittimità di certe scelte, in una stagione dove i margini di errori sono risicati, conta vincere e basta. A me pare invece che si voglia riprendere la strada della scorsa stagione con tante decisioni prese senza logica, figure professionali messe in ruoli chiave, quali allenatore e responsabili dell’ area tecnica, senza che le stesse abbiano le competenze per svolgere tali funzioni in una piazza ambiziosa come la nostra.

di Vecchia Guardia