Il 9 giugno

Ad Arezzo dal 1985 il 9 giugno è diventato il simbolo della nostra Storia.

Il 9 giugno è una giornata calda, caldissima ed il Comunale è stracolmo di gente, anche perché la partita contro il Campobasso è importantissima, in quanto solo in caso di vittoria possiamo sperare nella permanenza in Serie B. Come sappiamo tutti il 1984-85 è stata una stagione travagliata, iniziata in panchina con Riccomini che, alla 23esima giornata, è stato sostituito da Giuseppe “Pinella” Rossi; è anche l’ultimo anno della Presidenza Terziani che, durante la stagione, è stato anche contestato ed il nostro Narciso è abbastanza stanco. 

È inutile entrare nel merito della partita, perchè fino al minuto 65 non ha nulla da dire ed allora lasciamoci trasportare dalle immagini e dalle emozioni e pensiamo solo al momento in cui Menchino Neri diventa il più grande di sempre nella Storia dell’Arezzo. 

L’imponderabile accade al minuto 65, quando l’arbitro assegna un calcio di rigore in favore dell’Arezzo e sul dischetto si presenta il capitano Neri, aretino e tifoso dell’Arezzo fin da piccolo, che vuole mettere un mattone sulla salvezza; il tiro è fiacco, il portiere Ciappi lo respinge e Menchino si sente crollare il mondo addosso; non ci crede, piange, esce addirittura dal campo, mentre Nedo Settimelli in telecronaca lo consola: “…non è colpa tua Menchino, non è colpa tua”………poi i fotografi con una pacca sulla spalla lo rimandano in campo, Carboni scatta sulla fascia e guadagna un angolo. Palla dentro che viene respinta, Mangoni la ributta in mezzo e Menchino, il figlio di Arezzo, si inventa la rovesciata dei sogni con le lacrime agli occhi. Minuto 67esimo del 9 giugno 1985 il mito avvolge il Comunale e tutta Arezzo.

Tutta la nostra emozione, tutti i nostri ricordi sono racchiusi nelle parole di Settimelli che al microfono esalta il capitano….”Grazie Menchino, grazie Menchino, grazie Menchino”………e nell’urlo di quel tifoso che in Curva Sud osanna il ragazzo del Gattolino…..”Menchino, Menchino, Menchino!!!!!”.

di David Bondi