Renate vs AREZZO: quando i sogni restano al palo

Foto di Alex Zambroni, cortesia dell’A.C. Renate

E’ previsto un quarto d’ora di ritardo (poi arriverà il comunicato di Ghirelli, Presidente Lega Pro, che preannuncia uno sciopero ben più duro – sospensione delle partite di Serie C della prima giornata del campionato di ritorno -, se il Governo (alle prese con l’ennesima banca in fase di crack, senza nessun responsabile!!!) non prenderà visione, in tempi brevi, delle problematiche esposte dal Presidente di Lega Pro, Ghirelli.

 Poche emozioni, nella prima parte del primo tempo, da sottolineare solo che il campo, tanto per cambiare, sembra pieno di sabbia (verrebbe da dire “rena”, visto che al Città di Meda gioca il Renate), non proprio ideale per lo scorrimento della palla e per le squadre più tecniche e meno fisiche; un particolare, secondo me, non trascurabile, che palesemente  agevola, almeno all’inizio, i giocatori brianzoli; però nella seconda parte del primo tempo la partita si scalda, complice il palo colpito da Gori – voglio i legni mobili!!!!! Che si allarghino in automatico quando tiriamo noi, e si stringano quando tirano gli altri!!!! – poi i nerazzurri del Renate reclamano un penalty inesistente – parere personale, ma il loro attaccante si trascina la gamba nel terreno, simulando palesemente un intervento che non c’è, quindi meritevole di ammonizione, mentre l’Arezzo può recriminare su due situazioni egualmente equivoche: una strattonata (che sembra esserci) su Gori, ed un fallo di mani evidente. Tutto sommato, si va all’intervallo con l’Arezzo che ha battuto 3 calci d’angolo contro 0 del Renate, con il loro portiere molto più impegnato di Pissardo, che ha fatto quasi da “spettatore non pagante”, tanto insipide sono state le loro azioni.

Si riparte, neanche il tempo di respirare, per l’arbitro che ha fischiato l’inizio, che subito deve riportare il fischietto in bocca e la palla a centro campo; solita amnesia difensiva, Luciani non può rischiare la seconda ammonizione, Borghini lascia la sua zona di competenza, ovviamente, e Baldan non riesce a vedere l’arrivo di Plescia (inflessione tipicamente cinese, visto che in “castelano” tifernate, prescia significa fretta!!! Ovviamente scherzo, non se ne abbia a male nessuno!): è praticamente il primo tiro del Renate, il primo gol della partita!

Gli avanti amaranto si guardano, tra il perplesso e il disperato, come gli altri reparti, ma ripartono; qualche minuto per assorbire il contraccolpo, mentre gli avversari se la prendono comoda (avrò contato almeno 6 interventi inutili dei sanitari tra il primo tempo e il quarto d’ora della ripresa), e il tempo scorre inesorabilmente; l’Arezzo non demorde, ma qualcuno è al di sotto del proprio standard  (Tassi, in primis); se ne accorge Di Donato, che lo sostituisce, con Picchi, così come, al 33mo della ripresa, sostituisce Corrado (quarto di sinistra in difesa) con Mesina; mosse che si riveleranno condivisibili, se non altro per il “piglio dimostrato” nello scampolo di gara; sarà proprio Picchi, al culmine di una netta supremazia amaranto (dal 20mo della ripresa) a dare il “là” a Caso per la sua serpentina che crea lo spazio giusto, per il “logico” inserimento di Gori che, è una sua specialità, timbra i pareggio.

Vengono concessi 5 minuti di recupero, per i vari avvicendamenti in campo, che lasciano spazio solo ad un tiro velleitario dei brianzoli, e ad una ben più pericolosa sforbiciata spettacolare di Mesina, che termina a lato, a portiere battuto, di pochissimi centimetri.

Un pareggio, tutto sommato, accettabile, con il rammarico che, con un pizzico di fortuna in più, ed una distrazione in meno, saremmo a parlare di un’altra situazione.  

Una volta di più, rimane lo zero nelle vittorie in trasferta, che come in altre occasioni, sarebbe stato logico “cancellare”; la convinzione è che, senza quella strana, indecorosa partenza, oggi la situazione sarebbe di gran lunga diversa. Sotto con la prossima, che inizia il girone di ritorno, poi sarà un altro campionato.

di Patrizio Blonda