Alò che s’arbeve: trasferta a Recanati !
Recanati è una splendida città di 21000 abitanti nella provincia di Macerata, circondata dalle sinuose colline marchigiane, sorge su un colle di 293 mt tra i fiumi Potenza e Musone, il borgo è poco distante dal Mare Adriatico e nelle giornate limpide si riesce ad ammirare i monti della Dalmazia, il Monte Conero e le cime dei Monti Sibillini, del Monte Vettore, e del Monte San Vicino. Il pittoresco borgo antico di Recanati è ricco di storia e tradizioni e offre romantici scorci dal mare alle montagne, trasmettendo le stesse visioni ed emozioni che Giacomo Leopardi immortalò nelle sue sublimi poesie. La città di Recanati infatti è nota per aver dato i natali a Giacomo Leopardi dove visse fino all’età adulta, grande filosofo, scrittore, poeta dell’800 italiano e letterato di fama mondiale. I tifosi amaranto potranno immergersi nell’atmosfera romantica che ha ispirato le sue opere immortali, infatti passeggiando per le strade del centro storico troveranno disseminati qua e là cartelli che riportano i versi delle poesie leopardiane più famosi, gli stessi componimenti che hanno consentito a Giacomo Leopardi di essere eletto come il poeta italiano più importante dell’Ottocento e tra i massimi esponenti del Romanticismo a livello mondiale.
Porto Recanati, invece, è una pittoresca località balneare che offre splendide spiagge, pesce fresco, acque cristalline e una vivace atmosfera estiva. Per i tifosi aretini che visitano Recanati da non perdere è la Casa di Giacomo Leopardi, dedicata al grande poeta simbolo della città. La sua casa ancora oggi è abitata dai suoi eredi, nella dimora ubicata in piazza “Sabato del Villaggio” nome omonimo di una sua famosa opera, si possono ammirare manoscritti, oggetti e la vita del grande poeta, interessante è la biblioteca che accoglie 20.000 volumi. Per lui però la biblioteca rappresentava anche una finestra sulla casa di Teresa Fattorini (la figlia del cocchiere, da tutti conosciuta con il nome letterario di Silvia). Dalla biblioteca Giacomo era solito affacciarsi per ascoltare il canto della giovane ragazza sua coetanea innamorata, morta poi di tubercolosi all’età di soli 21 anni. Il Colle dell’Infinito, è invece un’ampia terrazza sulla cima del Monte Tabor, è un parco alberato dove si puo’ ammirare il meraviglioso paesaggio che ispirò il poeta all’omonima poesia, il colle è un luogo di pace, relax e ospita i resti della primitiva tomba di Giacomo Leopardi.
Piazza Giacomo Leopardi è piena di sinuose strade, vie e vicoli che si intrecciano in questo bellissima piazza dedicata a Giacomo Leopardi, imponente è la sua statua al centro, la Torre del Borgo è alta 30 metri ed è a pianta quadrata. La Cattedrale di San Flavio è una chiesa particolare in quanto manca la facciata, la chiesa con l’annesso Palazzo Vescovile e le carceri fu costruita nel XII secolo, l’interno è diviso in tre navate e oggi espone una importante raccolta di dipinti, del Sassoferrato, del Guercino, una Sacra Famiglia del Mantegna e un’opera di Andrea Sansovino. Le carceri risalgono al XV secolo e furono aggiunte dal vescovo-cardinale Vitelleschi, vi furono imprigionate anche 32 donne considerate “streghe”, condannate e bruciate vive al rogo dall’Inquisizione.
Recanati, con la sua posizione strategica fra mare e montagna, coniuga perfettamente cultura collinare e marinara nelle specialità gastronomiche che propone. La Polenta rappresenta senz’altro uno dei piatti più antichi e di umili origini, oggi divenuta una pietanza prelibata con le sue varianti: i Frascarelli, sono una polenta granulosa di farina di grano duro con aggiunta di riso, conditi con un sugo di salsiccia, funghi, pomodoro e verdure. La leggenda vuole che a seconda della percentuale di riso nel piatto si potesse determinare la ricchezza della famiglia, più i frascarelli abbondavano di riso, più la famiglia era benestante. i Piccisanti con il sugo finto, gli Gnocchi di patate al sugo di papera, la Minestra di ceci e maiale, la Crescia di Offagna, l’iconica Crescia, è una piadina marchigiana, preparata con farina e lardo, questo gustosissimo “pane” è cotto sulla brace rovente, da qui le caratteristiche striature “bruciacchiate”, le massaie arricchivano questo preparato con un miscuglio di foglie di campo raccolte nelle campagne circostanti, dando vita alla apprezzatissima Crescia sa le foje (Crescia con le foglie). Gli Gnocchi del pescatore, sono invece gnocchi di patata rossa dei Sibillini con un sugo bianco di seppie, calamari, cozze, vongole e scampi, la Padella del Conero è a base di spaghetti alla chitarra di pasta fresca all’uovo con pomodoro, cozze, granchi, vongole, seppie, calamari, pannocchie, mazzancolle e scampi, i Passatelli del Vongolaro sono passatelli tradizionali con vongole nostrane, cuore di carciofi e limone, i Spaghettoni con Moscioli e Paccasassi, gli Spaghetti alici e Paccasassi. I Paccasassi sono un’erba aromatica spontanea che cresce nella roccia del Conero a picco sul mare.
I Vincisgrassi, – non chiamatele lasagne! – sono una sfarzosa versione marchigiana delle lasagne, devono il suo nome al generale Windisch Graet che nel 1799 le ha inventate dopo che vinse la guerra ad Ancona contro le truppe di Napoleone. Un tipico piatto domenicale sempre presente in tutte le famiglie di Recanati. Passando ai secondi, i piatti più tipici sono senza dubbio il Coniglio in Porchetta: ripieno è con finocchio selvatico, aglio, cotiche, carne macinata, pancetta, salame, fegato ed interiora del coniglio. Il tutto viene cotto al forno lentamente, un ricco piatto della domenica da dividere in famiglia.
Favolosa è la Gramigna con panna e salciccia, poi gli Involtini di Maiale alla recanatese, il Carre’ di suino della Marca, il Piccione ripieno alle prugne e visciole, il Pollo in potacchio, ma il piatto più famoso di Recanati è il Brodetto Giallo di Porto Recanati. Porto Recanati è infatti, custode di una delle quattro ricette originali e segrete del brodetto marchigiano insieme a Fano, Ancona e San Benedetto del Tronto. Questa zuppa di pesce, nata come piatto povero in quanto cibo dei pescatori nelle giornate di navigazione è stata successivamente arricchita con l’aggiunta di pesce a carne bianca, molluschi, crostacei e zafferanella. È quest’ultimo ingrediente a rendere il brodetto portorecanatese unico e particolare. La variante portorecanatese infatti prevede l’assenza di pomodoro e l’aggiunta di zafferanella (zafferano selvatico del Conero) che dà al piatto e all’intingolo un colorito giallognolo (occhiu de gallu). Per tradizione, la vera ricetta necessita di undici varietà di pesce, tra seppia, merluzzo, gallinella (mazzulina), palombo (stèra), pesce prete (‘occa’in cà’u), scorfano (scòrfenu), tracina (ragnu), cicala (pannocchia), coda di rospo (rospu), sogliole (sfòja), triglia (rusciòlu), razza (ràggia), pesce San Pietro (sampietru), aggiunti poi dalle seppie precedentemente tagliate a pezzi. Un piatto che è un’opera d’arte.
Deliziosi sono anche i Moscioli al sugo che sono le cozze selvatiche del Conero.La differenza sostanziale sta nel fatto che il mosciolo viene pescato e non allevato, attaccati alle pareti del Monte Conero i moscioli selvatici sono ormai diventati tipicità e specialità culinarie uniche della zona e che si trovano solamente nel periodo da aprile ad ottobre. Da non trascurare anche le Lumachine di mare in porchetta, i Sardoncini scottadito invecerappresentano una delle ricette più tipiche e gustose della Riviera di Porto Recanati, per tradizione si devono mangiare con le mani e ancora bollenti, da qui appunto il nome. Un altro grande piatto di pesce è la Coda di rospo al Potacchio cioè cotta in una salsina di vino, aglio e rosmarino e ancora il Pesce spada alla griglia con Paccasassi. Rimanendo nel territorio di Recanati in tema bollicine la Lacrima Metodo Classico dell’Azienda Vicari “Sfumature” del Pozzo Buono” è un sublime vino rosè ideale per un aperitivo, abbinato ad antipasti e primi piatti di pesce, ma anche ai secondi di pesce arrosto o alla griglia. Di colore rosa intenso, al naso sentori di rosa e piccoli frutti rossi, al palato fresco e finale sapido, “Sfumature”, Brut Metodo Classico Rosato di Lacrima, che viene realizzato manualmente in ogni singolo passaggio, dal tirage al remuage sulle pupitre fino ad arrivare alla sboccatura a la volè, “Sfumature” ricorda con il suo colore le foglie autunnali ed esalta la finezza, l’eleganza e le peculiarità del vitigno di appartenenza, “Sfumature” un rosè capolavoro. Anche i dolci sono tanti, vari e buonissimi: il Ciambellone decorato e la Ciambella dolce con la glassa sono tipici come gli Scroccafusi, le Castagnole, le Sfrappe fritte nello strutto bollente, fatte scolare su carta paglia e spruzzate di zucchero a velo e alchermes, gli Anicetti che sono dei biscotti all’aroma dei semi di anice. La ricetta originale risale al Medioevo e prevede un impasto di farina, zucchero, mandorle tritate, uova e semi di anice bolliti in acqua e poi ripassati in forno, i Cavallucci sono un dolce di origine contadina, solitamente a forma di ferro di cavallo, Le “vergare” (le contadine donne di casa, in dialetto marchigiano) preparavano la pasta frolla, la stendevano con il mattarello, la tagliavano in rettangoli che venivano riempiti con un impasto di frutta secca e candita, mosto cotto, cannella, zucchero, cacao in polvere, pane grattugiato e caffè. Nel periodo della vendemmia non possono mancare i Sciughetti che sono un dolce povero tipicamente autunnale visto che l’ingrediente principe è il mosto d’uva. La preparazione avviene col mosto creato simile ad una marmellata, la farina di mais mista, farina bianca, le noci e le mandorle.
Dove andare a mangiare a Recanati? Iniziamo con i consigli!
Per gli amanti del pesce fresco io consiglio questi ristoranti a Porto Recanati: Bellamare’s Restaurant una location che ti incanta per qualità del cibo da gustare, con piatti di pesce fresco davvero particolari, gustosi e ben preparati.
Vive.Re Restaurant Ristorante di pesce situato in una posizione panoramica stupenda, solo ingredienti di stagione e pescato del giorno, bello chalet sul mare con un impagabile vista sulla costa, piatti elaborati e gustosi, mai banali; una vera festa per il palato, gli abbinamenti di ingredienti appositamente studiati ed elegantemente presentati dallo chef rendono ogni singola portata di pesce non solo squisita, ma mai scontata! Piatti di pesce che sono esplosioni di piacere per le papille gustative. Location studiata per essere elegante ed accogliente una garanzia di qualità e ricercatezza! Il Porticciolo Ristorante, un bel posto sulle rive di un lago salato usato come piccolo porto. Ottima cucina con piatti di pesce della tipica tradizione marchigiana e con pesci dell’Adriatico. L’architettura è proprio singolare, poiché tutta la struttura ha una forma che ricorda la carena di una nave, delizioso è il porticato, una terrazza che fornisce una vista piacevole del lago e del porticciolo interno, è uno dei migliori ristoranti di pesce delle Marche, il crudo non ha rivali. Per gli amanti della carne io consiglio queste trattorie di Recanati alta: Ristorante La Bottega del villaggio graziosa osteria tra le vie del centro, cibo eccellente, ottima la carne, piatti tipici e senza fronzoli, prezzo più che giusto. Ambiente familiare e tradizione, molto buoni i formaggi a “km zero”, sembra di essere a casa! qui I migliori Vincigrassi (Lasagne) di tutta Recanati ma anche cosce di anatra e faraona tenerissime, gustose, da provare il carciofo di Montelupone. Il Giardino dei Sapori immerso nel verde, qualità del cibo molto alta e genuina, porzioni davvero abbondanti per un prezzo più che ottimo, menù marchigiano, eccellente, prodotti freschissimi e cucinati sapientemente, pasta fatta in casa a mano, la location davvero suggestiva immersa nel verde e rilassante..
E dopo aver mangiato tutti allo stadio Nicola Tubaldi a incitare la squadra amaranto. Recanati è una poesia d’autore, uno sguardo sull’oltre, un amore sospeso tra detti e non detti. È la città di Leopardi, del buon vivere e dell’Infinito, quello con la “i” maiuscola, stavolta per fortuna, senza l’interrogazione a scuola:
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quïete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
Anche il nostro amore per l’Arezzo è L’INFINITO
Forza Arezzo! Vinci per Noi !
A cura di Leo