Arezzo vs Monza ovvero quando il tifoso piange

Arriva il Monza, allo stadio “Città di Arezzo”, e ti aspetti lo stadio pieno, che invece pieno non è, anzi, forse siamo appena sopra la media: questo è già un motivo per non ridere!

Entrano in campo le squadre, un minuto di silenzio in onore al “de cuius” Squinzi, grande uomo d’affari e grande uomo di sport, perché ha SAPUTO INVESTIRE parte dei suoi guadagni su ciclismo e calcio (senza disdegnare gli sporto minori) portando la Mapei – nel ciclismo – a grandissimi livelli, sia nazionali che internazionali, ed il Sassuolo, suo ultimo gioiello, dalla serie D alla serie A, con una breve apparizione in Europa League; in quel minuto di silenzio, assordante per chi lo sa ascoltare, non puoi non fare un paragone: anche ad Arezzo, abbiamo grandi imprenditori, uno in particolare, che si occupa di sport, molto più tecnologico che, mi sia consentito – senza voler fare il verso a chi di questa ne abusa fin troppo, perché tutto gli è consentito, senza che chieda! – quello di squadra; però è più “da snob”, da pochi “eletti” praticare – anzi meglio dire, investire, perché poi lo sport, quello agonistico, lo praticano i suoi “subalterni”, e perché basta solo che si apra uno squarcio di un cm. su una randa, un fiocco, o si blocchi un verricello che lì, occorre rimettere mano al portafoglio, senza batter ciglio! E quando sei in mare basta che il vento decida di girarsi da un’altra parte e via, il gioco è finito! Si lo avete capito, di chi sto parlando! Basterebbe che versasse nelle casse dell’Arezzo 1/10 di quanto ha speso nelle sue barchette, e l’Arezzo, forse, potrebbe combattere ad armi pari anche contro il Monza.  Però l’Arezzo imprenditoriale è sorda a questi richiami (speriamo che si riesca a svegliarla dal torpore, prima o poi …) e allora ti accorgi che deve molto a quell’uomo che prima di ogni partita, accompagnato da fidi scudieri, va sotto la curva ad applaudire i tifosi della Curva Minghelli, (un nome, una storia, un mito!) in un gesto che non è solo di apprezzamento per i tifosi che sostengono l’Arezzo, ma è un modo di unirsi a loro, di essere come loro, uno di loro! Che soffre, quando la squadra non risponde, che non canta, quando i tifosi inneggiano ai loro beniamini, che però non si tira indietro (almeno fino ad oggi non lo ha mai fatto) NEL MOMENTO DEL BISOGNO! Ecco perché, mentre l’arbitro fischia la fine del minuto di silenzio in onore di Squinzi, dopo l’ultima preghiera a lui destinata, ringrazio mentalmente Giorgio La Cava, semplicemente perché, a differenza di altri, Lui c’è e ci mette la faccia!

Comincia la partita ed hai subito un sobbalzo: l’Arezzo in avanti, sembra voler affrontare gli avversari (più forti, ma non più blasonati, per favore, diamoci una calmata!!!) ad armi pari, ma è un fuoco di paglia, per lo più con poca paglia, destinato a spegnersi nel giro di pochi secondi; troppo alto il divario in campo, mentre Brocchi se la ride, da spettatore non pagante – tanto i suoi sanno cosa fare, glielo ha spiegato in settimana – e si gode il primo gol, su errore marchiano della difesa amaranto e, forse, della terna arbitrale (ci torno sopra dopo). Due minuti, solo due minuti, e la differenza è già sancita! La prima lacrima di rabbia sale agli occhi, e pensi “..x.o ragazzi, ma ci siete? Siete scesi in campo?”; la risposta che aspettavi arriva poco dopo, ma non è quella sperata: altra “cavolata” (eufemismo) di Baldan, l’assistente che dorme (ci torno dopo!!!!) e vai: dopo neanche un quarto d’ora, la frittata sembra a buon punto di cottura! Le lacrime scendono, metaforiche, sul viso, mentre sale la rabbia di delusione.

Ti aspetti una reazione di orgoglio, che sembra esserci, ma forse è perché le lacrime di cui sopra hanno “appannato” la tua vista: basta poco, mentre il gatto (il Monza) gioca con il topo (l’Arezzo!!! Sigh!!!) e sono già tre, appena dopo la mezzora!!! La partita diventa un incubo, la ripassi in mente, qualcosa non ti torna, però la realtà è dura, molto dura! Aspetti, con rassegnazione, che finisca il primo tempo, e intanto le lacrime interne non si contano più, ma prima del tè, che speri porta rigenerare i “tuoi” ragazzi, arriva l’ennesima batosta: 42mo, quarto gol! Lo Zio Fester ringrazia, chi se ne frega se lo definiscono “di merda”… Lui i soldi ce li ha (al suo posto li spende il silvio nazionale, che ne ha molti di più, ed è uno di quelli che “ti piace vincere facile”?, ed infatti vince … perché quando erano al Milan, e non vinceva, ha preferito venderlo – come, quando e perché lo devono dire altri, non io – per comprarsi un altro giocattolo, e farlo crescere! Poi quando non gli servirà più, lo getterà via, o lo metterà in soffitta, per ricordarsi, da grande!!!, quanto è stato bravo da piccolo!!!!), e può ridere!!!!

Finisce il primo tempo, mi sposto a salutare l’amico di “sempre”, perché l’ho conosciuto da pochi anni, ma è come se ci fosse da sempre!!!, osservo verso la postazione del Presidente, che cerca di consolarmi, lui a me, dicendomi che lo sapevamo che erano più forti! Mi lamento e gli espongo quelle che ritengo “leggerezze” della terna arbitrale, ma mi assicura che andremo avanti, nel bene o nel male. Torno alla mia postazione, giusto in tempo per guardare l’inizio del secondo tempo, sperando che un pizzico di orgoglio scuota i “nostri ragazzi”, ma per vedere il primo tiro INDIRIZZATO verso la porta, ma fuori dai pali, abbondantemente fuori dei pali, devo aspettare il tramonto della partita, anche se il sole artificiale è salito già da tempo sul vecchio Comunale.

Non mi resta che tornare a casa e consolarmi nel guardare un’altra partita, dove spero di vedere due squadre equamente forti, un arbitro e due assistenti all’altezza, insomma, un “vero” calcio; e invece vengo tradito, non tanto dal risultato, di quello non mi importa nulla, anzi … e nemmeno dalla terna, quaterna, sestina (già, cazzo, stavolta lo scrivo chiaro, QUESTO E’ UN ALTRO CALCIO, RISPETTO A QUELLO CHE HO APPENA FINITO DI GUARDARE!!!!!), però, ARICAZZO, se annullano un gol per “fuorigioco” a CR7, perché Dibala era solo con il calcagno, con il quale ha chiuso il triangolo con lo stesso Ronaldo, in “fuorigioco”, perché l’assistente sotto la tribuna NON HA VISTO CHE IL CALCIO D’ANGOLO DEL SECONDO GOL E’ NATO DA UNA POSIZIONE IRREGOLARE? PERCHE’?

E allora rivado indietro, nell’intervallo, a rivedermi mentalmente anche il terzo gol monzese: sulla respinta di Pissardo (sbagliata, intendiamoci, non cerco alibi) sampirisi era già abbondantemente davanti alla linea dei nostri difensori, in PALESE POSIZIONE DI FUORIGIOCO!!!! Perché l’assistente non lo ha segnalato? Perché io ero in linea, LUI NO!!!!! E MI RISERVO DI RIGUARDARE LE IMMAGINI DEL PRIMO TEMPO (anche se Eleven Sport, anche se ha migliorato la qualità della ricezione e delle immagini è limitata, utilizza un’unica telecamera), per valutare anche la regolarità del primo gol: in diretta (e l’ho confermato anche al Presidente) la palla è stata spinta in rete con la mano, Brighenti, appoggiata al corpo, vero, ma …)

Ma finisce anche la partita di Milano, e allora, incazzato più che mai, incurante di quel risultato, perché con tutti i soldi che la Lega di serie C chiede alle squadre dovrebbe provvedere, a spese proprie, a far si che in questa categoria ci siano “almeno” il quarto uomo e gli assistenti d’area: almeno chi deve vincere il campionato, dovrà mettere in conto almeno 6 regali!!!!  Se dobbiamo essere un CALCIO DI SERIE C, almeno facciamolo in maniera dignitosa!!!

RINUNCIATE AD UNA PARTE DEI VS. STIPENDI, ED INVESTITE SUI TRE GIRONI!!!!

Mentre la partita del pomeriggio torna prepotentemente sulla testa, e qualcosa mi dice che oggi CI HANNO RUBATO L’ANIMA!!!!

p.s. è mercoledì, e so ancora incazzato! Si vede?

di Patrizio Blonda