Arezzo vs Gozzano: quando vincere è … Belloni!!!!

Torno a respirare l’aria dello stadio, finalmente, e finalmente potrò gioire con tutti gli amici presenti, rammaricarmi con i vicini di posto, sfogare i “dissapori” con arbitro e guardalinee, se ci sarà bisogno, e con le scelte tecniche fatte dal Dido, discutendone con “amici” e non parlando da solo, come mi succede quando devo restare “fuori” dal campo; inoltre, ho una maggiore visione dello sviluppo delle azioni, dall’una e dall’altra parte: ecco perché essere allo stadio E’ MEGLIO!!! (lo dice che troppo spesso è “obbligato” a non esserci, ma non sarà per sempre!!!!).

Veniamo alla partita, che si presenta in modo “anomalo”; l’Arezzo vuole continuare la striscia positiva che lo vede sempre vittorioso, ultimamente, al Città di Arezzo, anche per continuare nella scalata ai “posti che contano”; dall’altra parte il Gozzano che ha estrema necessità di fare punti per lasciare acceso il “lumicino” della salvezza diretta, ma che, ancora, non è proprio alla disperazione, e sceglie di giocarsi la partita a viso aperto; ne scaturisci fuori un primo tempo quantomeno interessante, dove le occasioni da rete, interessanti, anche se neutralizzate o sprecate per la fretta dei protagonisti (egoisti i tre avanti amaranto: prima Cutolo, poi Caso, poi Gori tirano da posizioni impossibili, o perché troppo lontano dalla porta, o perché non vedono compagni più liberi (Cutolo due volte, Caso idem, Gori una), o perché, dall’altra parte, Pozzebon non è proprio un pezzo bon … ha dimostrato anche ieri di essere lo stesso che ha vestito la maglia amaranto: tanto fumo, poco arrosto. In compenso la partita si dimostra aperta, nessuna delle due squadre rinuncia a giocare, ma dopo neanche mezzora il pallottiere è già fuori uso per contare i passaggi, dall’una e dall’altra, sbagliati a centrocampo: voglia di giocare tanta, risultato finale del primo tempo uno scialbo primo tempo: Pissardo “quasi” inoperoso (se non smette di allungarsi la palla di un metro per fare il secondo tocco ad un compagno, che poi lo sbaglia quasi sempre, appena lo conosco gli do un calcio nel cu..!!!!), mentre il suo collega dall’altra parte, bravissimo, ha fatto almeno due/tre interventi importanti.

In tutto questo, mentre l’arbitro fischia l’intervallo, mi sorge spontanea una domanda: perché Dido ha messo in campo Gori, che in queste condizioni poco fa e a poco serve? La risposta, di lì a poco, me la da un amico, molto addentro alle questioni societarie: “Gori ha detto al mister che stava bene e se la sentiva di giocare, trovami tu un giocatore che non vuole giocare, o che non si arrabbia se viene sostituito in corso di gara”. La preoccupazione si sposta ad un altro incubo di sempre: cosa bevono i giocatori amaranto nell’intervallo? The o camomilla?

Questa volta la musica cambia: inizio del primo tempo, Caso arrembante, fa l’unica giocata a favore dei compagni fino a quel momento, ed il risultato, come d’incanto, si sblocca: Arezzo 1 Gozzano 0!!!! Il gol è da raccontare per la sua velocità e la sua bellezza: Caso si svincola da due avversari, vede libero Belloni, che stoppa, supera il diretto avversario e, appena dentro l’area, lascia partire un missile terra-terra, dove il pur bravo 18nne portiere piemontese nulla può. Il Gozzano cerca il pari, si susseguono i cambi, dall’una e dall’altra parte, ma a parte un tiro maldestro neutralizzato da Pissardo, attento, poco o nulla succede; le uniche annotazione, ahimè, riguardano ancora Dido: ci spieghi i cambi, per favore, perché alcuni sono sembrati davvero di difficile lettura; in fondo anche cambiare stile nelle interviste, e cominciare a guardare anche “altri giocatori” al di fuori degli undici di sempre, può aiutarlo (ma anche no, ci mancherebbe) nel futuro del campionato; c’è una nota stonata, nel salto triplo che l’Arezzo ha compiuto ieri (dal 10 a 7mo posto, anche se in coabitazione):bisogna cancellare lo Zero nelle vittorie in trasferta, e domenica (giornata particolarmente interessante, soprattutto se vista in ottica “finale di campionato”) sarà difficile poterlo fare, anche se provarci sarà, come sempre, un obbligo!!!!

do Patrizio Blonda