Alò che s’arbeve – Trasferta contro il Renate

Villa Antona Traversi – Foto da locationamilano.it

Chiariamo subito che la squadra Renate fa parte della omonima città e dal 2010, a causa delle piccole dimensioni dello Stadio Mario Riboldi, non a norma per ospitare le partite di Lega Pro, gioca le partite casalinghe allo Stadio Città di Meda, nel comune di Meda. Quindi gli intrepidi tifosi amaranto che sfideranno la nebbia per arrivare nel profondo nord e nella Brianza, patria del Cavaliere, che dalla sua dimora di Arcore vede le luci dello stadio di Meda, devono far riferimento a Meda e non a Renate; comunque l’uscita dalla superstrada SP35 Milano/Lentate è la n° 12 per entrare nella zona dello stadio.
A girellare in città in attesa della partita si può visitare: Villa Antona Traversi, che non è altro che il vecchio convento di San Vittore trasformato in una stupenda villa dall’architetto americano  Leonard Pollock. Nell’attigua chiesa di San Vittore (1520), si conservano una tela del Cerano ed alcuni affreschi della scuola del Luini. Da vedere anche la chiesa di Santa Maria Nascente, l’interno è riccamente decorato da pitture di Luigi Morgari e Primo Busnelli, mentre la facciata è stata riprogettata nel 1924 da Paolo Mezzanotte.

Chiesa di San Vittore a Meda – Foto Milano Arte

Da segnalare sono anche la millenaria chiesetta dei Santi Nazaro e Celso, del periodo longobardo, che si trova passando lungo il seminario di San Pietro, poco arretrata dal ciglio della strada, tra una fila di secolari platani e su un lieve boschetto in collina, e che era un luogo per ricovero e sepoltura dei numerosi malati di peste, colera e vaiolo. Sono inoltre caratteristiche alcune vie del piccolo centro storico, come la Salita delle Benedettine. Meda viene citata nel romanzo dei promessi sposi di Alessandro Manzoni come paese di origine della suora capo conversa che, avendo scoperto la tresca della Monaca di Monza con Egidio, lo dice e fa la spia alla suora capo madre superiora..e poi scappa .
Meda è famosa soprattutto per l’industria del design e per la produzione artigianale di mobili moderni di pregio, leader in Europa. Chi ha intenzione di mettere su casa, vada a visitare uno dei 2000 mobilifici di design e tiri fuori la carta di credito o il blocchetto degli assegni.
La gastronomia di Meda, Seregno, Desio, Cantù e Renate rispecchia perfettamente i piatti tipici del cuore della Brianza e si può riassumere nella formula: sobrietà, genuinità, autenticità e breve preparazione, caratteristiche presenti nei principali piatti contadini dei secoli scorsi.
Antipasti: lo sformato di verdure con crema al taleggio, la torta ai funghi porcini con crema allo zafferano, la torta ai carciofi con fonduta pecorino e olive nere, il tortino di patate e porri, il brigante fasciato con pancetta, la famosa bresaola della Valtellina doc, la rarissima bresaola di cervo doc, i formaggi doc bettelmatt e il bitto.
Nei Primi prevalgono i risotti caldi: alla milanese con liquirizia in cialda di parmigiano, alla monzese giallo con luganega, alla “Valtellina” con formaggio bitto e vino Sassella, ai porcini e mirtilli in cialda di parmigiano, alla brianzola con ossobuco e alla rapa rossa.
Famose anche le zuppe: il minestrone brianzolo cotto con le cotiche di maiale e le croste di formaggio, preventivamente ammollate in acqua per mezza giornata, la busecca matta, tipica zuppa milanese a base di trippa, in questo caso si tratta di una variante brianzola in cui “matta” sta per “finta” (cioè con delle frittatine affettate al posto della trippa), la rustisciada, zuppa molto nutriente, ideale da gustare nelle fredde giornate invernali.
Tipiche anche le delizie di pasta fatta in casa come i pizzoccheri di Teglio, le tagliatelle con la lingua,  gli gnocchi di zucca con fonduta di pecorino e tartufo, le caramelle di zucca con burro, salvia, guanciale e amaretti.

Cotoletta alla milanese


Nei Secondi Piatti prevalgono: le cotolette rigorosamente con l’osso, impanate e fritte nel burro, la cotoletta alla milanese vestita con pomodoro, basilico, la cotoletta alla milanese al burro chiaro, rucola, pomodorini, il filetto alla Voronoff (con salsa alla senape), il filetto fasciato con crudo al Porto, la costata di Angus irlandese ai ferri, l’ossobuco con polenta, uccelletti ai formaggi con crosta di taleggio a scaglie, groviera, fegatini, parmigiano, un uovo e pangrattato. La cassoeula è comunque il più noto piatto della tradizione brianzola, con puntine di maiale, luganega, cotenne di maiale, piedini di maiale, vino bianco secco e tutte le verdure, si serve calda accompagnata da polenta fumante. Molto tipici sono anche: il Nodino di vitello ai funghi porcini, il  filetto di manzo alla carbonara con guanciale croccante, le polpette di manzo con fonduta al parmigiano, le polpette di manzo con salsa allo zafferano,  il diaframma di Black Angus (un taglio di carne americana, di muscolo terza categoria, sottile e tenace, con il suo intenso sapore), la tagliata di manzo irlandese ai carciofi, lo stracotto d’asino.
L’aglio orsino è una pianta spontanea che cresce rigogliosa nella Valle del Lambro ed è una caratteristica della Brianza Doc: la pianta si può considerare a tutti gli effetti un medicinale naturale, perché è ricca di numerose proprietà nutritive e terapeutiche.
Come dolci la regina è la torta paesana che è un dolce abbastanza povero, nato nelle campagne tra ‘600 e ‘800, una delizia da assaggiare in ogni momento della giornata (il riciclo è l’unico vero segreto della bontà di questa torta).
Monza e La Brianza, con soli tre ettari, è la provincia italiana con meno vigneti d’Italia, quindi per annaffiare la cotoletta bisogna affidarsi alla vicina Valtellina con un bel Valtellina Superiore Sassella “Sommarovina” DOCG Mamete Prevostini, dal vitigno Nebbiolo puro al 100%. All’aspetto il vino si presenta di colore rosso rubino intenso tendente al granato, il profumoè fresco con sentori di frutti rossi, ibisco e rosa con un’intensa sensazione balsamica e speziata; il gusto in bocca è caldo, persistente ed elegante con finale piacevole di liquirizia e mandorla. Si conferma come un vino di carattere, compatto e austero (come i botoli ringhiosi).
Forza Arezzo vinci per noi, sperando di riportare a casa la prima vittoria esterna in un campo dove le zolle sottoterra nascondono un terribile segreto, ma questa è un’altra storia…

a cura di Mourigno