La sintesi del girone di andata della stagione 19/20 – 3 di 6

9ª Giornata: robur siena – Arezzo

Siamo già a metà ottobre, oggi si chiude il primo quarto di stagione; l’Arezzo, fino ad oggi, ha alimentato delusioni forti (Pianese, Juventus U23, Albinoleffe e Monza, soprattutto), alimentato perplessità sia sulla costruzione della rosa che sulla conduzione tecnica, può recriminare su diverse situazioni “anomale” generate dagli arbitraggi, la contestazione è “visibile” oltre ogni limite; chi vorrebbe l’esonero di Di Donato, chi palesa perplessità sulla dirigenza, chi non “sopporta” Pieroni; ma quando è il momento di scendere in campo, tutto si ricompatta, e l’Arezzo non è mai solo: non lo sarà neanche in questa quasi gelida serata (il posticipo della domenica); il campo non è nelle migliori condizioni, ma per il “rastrello” è quasi la norma, ancora in casa amaranto si parla di “emergenza contingente”, bisogna fare di necessità virtù; cambiano i moduli, a livello tecnico sembra imperare l’incertezza totale, ma tutto sommato l’Arezzo fa una discreta figura: contro una squadra che NON ha mai vinto in casa, fa una gara, almeno fino al 60mo, abbastanza accorta, senza grosse sbavature; sono poche le emozioni in un derby, che poi è IL DERBY per ambedue le parti, fino a quando, tra lo stupore generale, l’ Arezzo non sfrutta una delle poche occasioni, su palla inattiva, e su calcio d’angolo, battuto dal solito Cutolo, svetta su tutti Baldan che insacca, siglando la sua unica rete, finora, in amaranto: Arezzo in vantaggio 0-1, palla al centro; i tifosi amaranto gongolano, per lo sgambetto ai tanti ex in maglia bianconera, primi fra tutti Dal Canto e Serrotti, fino a giugno pedine “quasi” fondamentali in casa amaranto – il quasi è riferito all’allenatore – ; il tempo passa, lento, ma inesorabile, e già si pregusta la prima vittoria stagionale in trasferta, il toccasana a tutti i mali dell’Arezzo: vincere il derby, la partita delle partite, per di più fuori casa … non ha prezzo!!! Infatti ci pensa l’arbitro, ad accordare un assurdo recupero di 6 minuti (4 sarebbero stati più che giustificati, visto l’andazzo della partita); ancora una volta la difesa mostra i suoi limiti, e proprio allo scadere, l’Arezzo subisce la beffa: 1 a 1, sarà il risultato finale.

10ª giornata: Arezzo – Alessandria

Si gioca in anticipo, il sabato sera, orario poco congeniale per gli amaranto, almeno a giudicare dai risultati, ma bisogna riscattare un periodo così così, appena appena alleviato dalla vittoria contro la Pro Patria e dal pareggio di siena, che di certo non ha “lavato” l’onta del disonore alla maglia subito contro il Monza! In questo contesto, sempre al Città di Arezzo, l’Arezzo si mostra al suo pubblico, ancora timoroso per gli ultimi risultati conseguiti, ed ancora una volta, su ennesima disattenzione difensiva subisce il gol degli avversari al tramonto del primo tempo; rimedierà, poco prima del quarto d’ora della ripresa, Gori, che ancora una volta, alla faccia delle critiche per la scarsa mobilità, si dimostra uomo d’area, rapinatore dal tocco ineguagliabile: gli basta mezza occasione, mezza, a partita, per far “galleggiare” l’Arezzo; si perché oggi, senza un pareggio, l’inferno poteva essere garantito.

Il CROWDFUNDING

In tutta questa delusione, tra alti e bassi della prima squadra, viene annunciata una nuova iniziativa, tesa non al salvataggio in extremis della società, ma più semplicemente al consolidamento e restauro delle strutture del Centro sportivo Le Caselle, destinato a diventare la CASA DEL SETTORE GIOVANILE E DELL’ACF AREZZO; da quest’anno, infatti, diventa obbligatoria la collaborazione anche con il calcio femminile, ed il suo settore giovanile; un bene che, nelle intenzioni della società, E’ DESTINATO A DIVENIRE PATRIMONIO DELLA CITTA’

11ª giornata: Pro Vercelli – Arezzo

L’Arezzo ha già lasciato troppi punti per strada, piano piano l’infermeria si va svuotando, ad eccezione dei “malati cronici” (Burzigotti e Dell’Agnello – ma a quale scopo è stato portato ad Arezzo, si chiedono i tifosi? – in primis), soprattutto dopo la scoppola con il Monza – ancora non del tutto assorbita – il buon pareggio di siena, con mangiata di mani enorme, per i 6 minuti di recupero accordati assurdamente, ed il pari interno contro l’Alessandria; gli amaranto, in settimana, si preparano puntigliosamente, l’impegno per far quadrare il cerchio è totale; ancora si discute sulla fiducia a Di Donato, o sul suo esonero anticipato, ma la società è “sorda” a tutte le critiche; si va avanti così, e la partita è subito a favore degli aretini, che dominano il campo, si, ma in maniera sterile, senza grossi pericoli; poi all’improvviso, il patatrac piemontese: passaggio avventato indietro al portiere, Gori scatta, ruba palla, il portiere lo atterra in piena area: rigore sacrosanto, come sacrosanta è l’espulsione del n. 1 dei valtellinesi. Gilardino opera il necessario cambio, serve del tempo, interminabile, poi sul dischetto va Belloni, ed è il gol del vantaggio, oltretutto con la Pro Vercelli in dieci! Si va al riposo, sperando che non si ripetano le solite amnesie difensive. La ripresa vede, come prevedibile, la Pro avanti alla ricerca del pareggio, con scarsa pericolosità, ma poi il secondo patatrac della partita è figlio della solita amnesia difensiva amaranto; un’incomprensione, Pissardo forse troppo avanti, Cecconi ha lo spunto giusto per il gol del pareggio. L’Arezzo si riversa con rinnovato ardore verso l’area piemontese, ma i sussulti, in realtà sono pochi: una traversa, incredibile, di Tassi, una parata prodigiosa di Saro (il 12mo piemontese) e la partita finisce qui; ancora una volta i sogni di gloria restano al palo (è proprio il caso di dirlo!!!).

…continua…

di Patrizio Blonda