Pillole amaranto – I numeri 1

Giuliano Giuliani (a sinistra) con la maglia del Verona

La squadra di calcio dell’Arezzo ha sempre avuto buoni portieri, qualcuno eccezionale (per le emozioni che mi hanno dato), molti altri sopra la media. Questa è una memoria di alcuni di essi, dagli anni 70 ai giorni nostri. Come al solito è sempre gradita e apprezzata la collaborazione di chi vuole implementare questo racconto con i suoi ricordi, proponendo nomi che ho tralasciato.

GIULIANO GIULIANI era un portiere fortissimo. La sua forza era quella di rendere normale qualunque situazione di gioco che lo impegnasse in parate straordinarie. Era un freddo in campo, il senso della posizione era innato e gli serviva per anticipare dove sarebbe arrivato il pallone evitando di rimediare con acrobazie particolari un errato piazzamento. Il suo coraggio nelle uscite era proverbiale, soprattutto in quelle alte. Non di rado lo vedevi andare ad arpionare il pallone al dischetto del rigore e anche oltre. Raramente sbagliava, ma dovevi essere almeno Maradona per beffarlo fuori porta (come successe effettivamente in un paio di occasioni).

Proveniente dalla Gabos fece tutto il settore giovanile nell’Arezzo ed esordì diciottenne,  in serie C  all’ultima giornata del campionato 76/77 in casa contro la Reggiana (1-2 il risultato) con arbitro un certo Pieroni di nostra conoscenza. Negli anni successivi gli fu data sempre più fiducia e il campionato della sua definitiva esplosione in amaranto fu quello del 79/80. Da li passò al Como in serie A, affermandosi come uno dei portieri migliori per rendimento e sempre fra i meno battuti. Si trasferì poi al Verona campione d’Italia, sostituendo un portiere come Garella, che, ironia della sorte, rimpiazzò anche a Napoli dove vinse un tricolore e una coppa uefa giocando con giocatori del calibro di Maradona, Bagni ecc. . La sua carriera si concluse ad Udine dove vinse un campionato di serie B. In nazionale non ebbe mai spazio, erano gli anni di Zenga e Tacconi e competere con due di quel calibro non era facile. Per me, anche se gli anni di Arezzo non furono certo forieri di successi lui, è stato il numero 1 dei numeri 1.

GIUSEPPE PELLICANO’ è stato il portiere che più mi ha fatto gioire allo stadio. Come non ricordare il rigore parato a Morbiducci (che ci tenne in partita a pochi minuti dal termine) sotto la curva aretina in quel di Perugia? E il pareggio nel recupero di Traini fu l’apoteosi… PINO… PINO…. PINO…. era il grido che lo accompagnava immancabilmente quando veniva a difendere la porta sotto la nostra curva. Arrivato ad Arezzo l’anno del campionato vittorioso di C1 81/82, ha difeso la nostra porta fino all’84/85, credo che detenga ancora il record di imbattibilità con oltre 770 minuti. Era un portiere costante nell’alto rendimento, reattivo fisicamente e molto bravo nel parare i calci di rigore. Il primo anno di serie B ne furono tirati contro 13, e solo all’ultimo minuto dell’ultima giornata riuscirono a batterlo, con il pubblico in campo pronto a fare festa.  Da Arezzo si trasferì al Bari in serie A, chiudendo la carriera da protagonista nella sua Fiorentina. Ad Arezzo ha giocato ancora negli anni del CND dimostrando, se ancora ci fosse stato bisogno, il suo carattere generoso che lo ha sempre fatto benvolere da tutti. Sicuramente il n.1 che ricordo con maggiore affetto.

FERNANDO ORSI  è un altro portiere di cui serbo un bel ricordo, forse perchè in quegli anni di serie B sono passati tanti giocatori che in campo davano sempre tutto e trasmettevano una passione che oggi faccio fatica a ritrovare. Titolare della Lazio in serie A era uno dei portieri giovani migliori dell’epoca quando fu ceduto all’Arezzo nel campionato 85/86. Fisicamente appariva non particolarmente dotato, ma nel campo lo vedevi volare da un palo all’altro. Era un portiere dall’alto rendimento, difficilmente lo vedevi sbagliare. E’ rimasto ad Arezzo fino alla stagione 88/89 in sere C1 per poi tornare alla Lazio in serie A dove ha giocato fino al 97/98.

Fernando Orsi con la maglia della Lazio

MICHELE TARDIOLI è stato il numero 1 arrivato nel momento giusto nel punto giusto. Sia per lui che per noi tifosi. Portiere di quell’eccezionale Sansepolcro che si gioco la promozione con l’Arezzo di Cosmi, arrivò ventiseienne, nell’anno 97/98 in C2, a sostituire Mosconi e da qui la sua carriera è svoltata . Da noi è rimasto 3 campionati, conquistando la promozione in C1 e sfiorando quella in serie B nell’anno 99/2000. Segui Serse Cosmi nella sua avventura di Perugia in serie A dove è rimasto 4 stagioni mettendo insieme 17 presenze. Anche lui un portiere molto forte fra i pali, che faceva della costanza di rendimento il suo punto forte. Sicuramente per noi tifosi una sicurezza.

GASTONE GIACINTI, molti di voi diranno…ma chi è?.. Eppure ha vinto un campionato con l’Arezzo. Nell’anno 81/82 (ultimo delle sue 7 stagioni in amaranto) ha collezionato 7 presenze. Arrivo ad Arezzo nel 1975/76 , l’anno in cui saremmo dovuti tornare subito in B (e invece ci andò il Rimini…) ha difeso la porta dell’Arezzo in anni in cui non c’era una lira, facendo da chioccia a Giuliani e a tanti altri ragazzi provenienti dal settore giovanile amaranto che trovavano spazio e gloria con la maglia amaranto, rimanendo con noi anche in anni dove avrebbe facilmente trovato squadre migliori.

ANGELO PAGOTTO…va be’ qui si va nel facile facile…portiere dell’Arezzo di Somma dominatore del campionato di Legapro  2003/2004 . Per lui parlano  i due rigori parati a Lumezzane in una sfida che determinò secondo me la vittoria del campionato, spegnendo i sogni di gloria delle altre squadre. E’ rimasto ad Arezzo anche l’anno successivo, quello della salvezza. Un portiere dalle grandi doti fisiche e tecniche che non è riuscito nella sua carriera ad esprimere tutto il suo valore. Vanta una vittoria in Nazionale nel campionato europeo U21 del 1996, parando in finale i rigori di Ivan De La Pena e Raul (non due qualunque….).

ALDO NARDIN, qui i miei ricordi di giocatore dell’Arezzo sono molto annacquati…è rimasto da noi  4 anni (due in serie B) fino al 70/71 per poi passare al Varese in serie A. Lo ricordo molto bene in seguito come uno dei migliori portieri della serie B con annate spettacolari a Terni (un anno in A) e soprattutto a Lecce. Davvero una bella carriera.

PAOLO CONTI, un anno solo ad Arezzo, (1972/1973) ma qui si lanciò come uno dei migliori portieri del panorama nazionale passando alla Roma in serie A e scalzando subito un portiere come Ginulfi.  Nel campionato 1974/1975 fu il portiere meno battuto della serie A e per anni è stato in nazionale il 12 di un mostro sacro come Zoff, mettendo insieme 7 presenze e partecipando ai mondiali in Argentina del 1978. Nel 1979/80 ha vinto con la Roma la Coppa Italia. Dopo Roma, passa al Verona,  alla Sampdoria, al Bari e termina la carriera facendo il 12esimo a Landucci nella Fiorentina. Davvero un grande n. 1 con la sfortuna di trovarsi Zoff davanti.

Paolo Conti ai tempi della Roma

Poi come fare a non ricordare l’annata di BRESSAN? (2005/2006) protagonista insieme a BREMEC nella cavalcata sfortunata con GUSTINETTI allenatore, fermato da una strana squalifica per doping al termine di un campionato eccezionale per rendimento.
Per le statistiche fra i grandi andrebbe messo forse anche ALESSANDRELLI, ad Arezzo un anno solo, in serie B (73/74) . Lo ricordiamo per 4 anni come 12esimo della Juventus dietro Zoff, senza scendere mai in campo…anzi l’ultima partita del campionato 78/79 scese in campo contro l’Avellino sul 3-0 per i Gobbi. Ma il risultato finale fu da dimenticare…(3-3).

Poi in rigoroso ordine alfabetico e qualcuno sarebbe stato anche da menzionare per delle belle annate, su altri invece andrebbe steso un velo pietoso ed altri ancora proprio faccio fatica a ricordare chi fossero, troviamo: BAIOCCO, BENASSI, BENUSSI, BERTOZZI, BORRA, BOSCHIN, BOTTICELLA, BUCCHI, CASINI,(dovrebbero essere 2) CONCETTI, DAGA, FABBRI, FACCIOLO, FARELLI, FERRARI, FORTUNATO, GARBINESI, GHIZZARDI, LANCINI, LANZA, LEUCI, LOTTI, MARCONATO, MARTINUZZI, MAZZONI, MELGRATI, MORIGGI, PELAGOTTI, PERISAN, PETTINARI, PISSARDO, PROIETTI, RAMON, RONCHI, ROSTI, SAMBO, SARTI, SIMONE, SIMONI, SOLLITTO, UBIRTI, VALLEJO…..

di Vecchia Guardia