Grazie Paolo! La strana storia di un prepartita

Ho scelto un titolo un po’ strano, per questa riflessione, oso dire a caldo, visto che sto scrivendo di domenica mattina, perché in tutta questa notte non ho fatto altro che ripassarmi nella mente ogni momento della partita, cominciando dal pre-gara: si perché per un qualche imprecisato motivo, quando giovedì sera sono andato a fare il biglietto, allo stadio Bernicchi, ho chiesto il tagliando per assistere alla gara, ho mostrato il documento, sottolineando che ero di Arezzo; mi hanno staccato il biglietto ed ho pagato i miei 12€. Alle 14,20 sono arrivato allo stadio ed ho mostrato il tagliando al settore ospiti: al primo controllo hanno staccato la matrice, al secondo controllo mi hanno detto che avevo il taglio destinato ai tifosi “locali”, quindi dovevo entrare dall’ingresso principale. Mi sono così ritrovato “fuori luogo”. Mi sono messo nei gradoni più bassi, molto prossimi al settore dei tifosi aretini, aspettando il momento buono per “scavalcare” la sorveglianza. Il tempo di veder passare Paolo Giovannini, salutarlo di fretta perché era super concentrato e voleva raggiungere Polvani, poco sopra dove mi trovavo, e di vedere il Presidente con l’AD Selvaggio parlare con Cutolo nei pressi della panchina, dove era anche Piero Mancini, poi, preoccupato per come potevo reagire nel corso della partita, ho preso da una parte lo stewart e gli ho spiegato la mia situazione “anomala”, mostrandogli il documento, e facendogli vedere la foto che avevo postato in mattinata, sotto “il Città di Castello nel mirino”; ha chiamato un collega, mi hanno alzato i nastri e finalmente “ah! Aria di casa” mi sono ritrovato al Città di Arezzo. Settore ormai quasi completamento pieno, mi sono accomodato sempre su gradoni molto bassi, in attesa dell’inizio gara però in ambiente “molto più consono”. Parlando del più e del meno, ad un certo punto un tifoso mi ha chiesto: “scusa, ma io credo di conoscerti”; può darsi gli ho detto io, sono nato ed ho vissuto ad Arezzo per 24 anni, poi mi sono trasferito a Città di Castello dopo il matrimonio, ma tifo sempre Arezzo e seguo l’Arezzo, venendo anche allo stadio quando posso. “scusami – ha ripreso questo – ma come ti chiami?” “Patrizio Blonda, perché” “Ah, ecco, ora ho capito! Tu sei PatrizioBotoloRinghioso Blonda” che scrive su “Blog Amaranto”! Si, ho risposto, sono io, sono contento che tu legga. “Li leggo tutti, gli articoli di Blog Amaranto, sono molto più interessanti di altri social. Prima leggevo AM, ma poi per fortuna lo avete rimpiazzato molto bene”. Sono ancora più contento, ho risposto, quindi qualche volta mi avrai visto anche nella trasmissione del lunedì sera, che va in onda su facebook e Youtube, in streaming alle 21,00; si può seguire dal computer o dal telefonino e commentare in diretta” “si ho visto qualche volta la pubblicità, ma non sapevo come potermi collegare; che trasmissione è?” Allora, cerco di farla breve perché sta per cominciare la partita: è una trasmissione interamente autoprodotta, dove c’è un regista, un presentatore e tre commentatori fissi, poi ogni lunedì un ospite che può essere uno di noi – io infatti sono sempre un ospite a rotazione – ma soprattutto esterni: abbiamo avuto nell’ultimo periodo, ad esempio, prima Paolo Giovannini, poi Cutolo, poi Eziolino Capuano, lunedì scorso Vettori e, per accordi con il DG, ogni 2 lunedì avremo anche un giocatore. Speriamo di portarci, prima o poi, anche Paolo Indiani, il Presidente e l’Amministratore delegato”.

Mentre parlavamo tra noi due, sono convinto di avere 100 occhi e 100 orecchie che stavano guardando ed ascoltando.

Poi è cominciata la partita, durante la quale sono state scambiate più di quattro chiacchiere, anche in virtù di quanto vedevamo … l’intervallo, più lungo del solito, il problema del gol che non arrivava, il chiedere perché il rigore prima dato, poi tolto, con il difensore del Castello che aveva sbagliato lo stop, rimettendo in gioco Convitto, la panchina che si agitava, Paolo Indiani che salutava prima di entrare ed uscire dalla panchina. Il secondo tempo, l’entusiasmo alle stelle, gli sfottò all’arbitro, i poliziotti chiamati in forze – eccessivo, solo un piccolo batti e ribatti tra tifoserie peraltro distanti – l’uscita gioiosa e festante, dove l’attesa per la riapertura delle uscite; il rientro a casa, per l’ultima volta a poca distanza dallo stadio: da lunedì sarà effettivo il trasferimento, in altra zona.

Poi, quando meno te lo aspetti, un messaggio su whatsapp, inatteso: “Hai vinto a casa tua eh!” E tre facce sorridenti fino alle lacrime. “Ha vinto il MIO Arezzo. Ti ho salutato quando sei rientrato dandoti la mano, ma andavi di corsa. Poi mi sono spostato sul settore ospiti, ovviamente. Gran bella partita, gran bella vittoria” ed altre tre facce sorridenti. La sua risposta? Un cuore pulsante! Si avete capito il senso del titolo: dall’altra parte c’era Paolo Giovannini, per un fine gara veramente inatteso e del tutto fuori programma.

Ecco il perché del mio ringraziamento, che nell’occasione estendo anche all’altro Paolo, Indiani, ovviamente!!! Perché tu puoi progettare (Paolo Giovannini) una grande macchina vincente, ma perché lo sia devi garantirti un pilota veramente eccellente, appunto: Paolo Indiani.

Ed allora ancora: GRAZIE PAOLO!!!!!


di Patrizio Blonda