Il “conforto” dei risultati e l’omaggio alla Madonna del Conforto


Mentre nel mondo il 14 Febbraio di ogni anno si festeggia il Santo degli innamorati, San Valentino, ad Arezzo si celebra, il 15 Febbraio di ogni anno, la Madonna del Conforto, alla quale, come tradizione consolidata, ogni anno, anche la squadra dell’AREZZO, mi sembra di aver capito al completo, ha reso omaggio, guidata dall’uomo che più di ogni altro si è adoperato per “riavvicinare” la società e la squadra, alla città intera, sia essa di tifosi o semplici cittadini: Paolo Giovannini. Poco importa che a depositare sotto l’altare della Madonna un quadro contenente il gagliardetto dell’attuale AREZZO, firmato da tutti i componenti della società, dello staff tecnico, dei giocatori attualmente in rosa. Si può essere religiosi, laici, o atei, ma sfido chiunque a trovare un Aretino (oddio io anche ieri non ho potuto far visita in Duomo ma per motivi collegati al lavoro – sta smontando l’ufficio, per trasferirlo, a breve, a casa! – ) che non sia andato, ma come me, almeno con il pensiero, non abbia dedicato un “pensierino” a colei che è Protettrice della Città di Arezzo!

Un pensiero dovuto, anzi un atto dovuto, che però, e lo dico cattolico osservante, non deve confondere i fischi con i fiaschi … o, per meglio dire, ricordando un vecchio detto popolare, è meglio giocare con i fanti e lasciar stare i santi!

Allora, per tornare a cose molto più terrene, meglio giudicare il “nuovo corso” e trovare conforto nei risultati che, domenica dopo domenica, hanno riportato il cavallino alla posizione che più gli compete; essere primi in classifica, oggi, non significa affatto nulla, perché la prima posizione andrà confermata e, possibilmente, rinforzata domenica dopo domenica. Perché solo dai nostri fanti (gli 11 iniziali più i 5 ricambi, quindi 16 possibili protagonisti), potremo trovare conforto, se il risultato sarà possibile.

Certo, ha fatto un po’ di scalpore il mancato utilizzo, dall’inizio, di Settembrini e Pattarello (il primo alla seconda panchina, il secondo reduce dalla doppia squalifica rimediata contro la Sangiovannese – ma perché domenica scorsa non è stato usato lo stesso metro di giudizio dall’arbitro che ha diretto la partita a Seravezza? – ) ma è chiaro che tutto passa in secondo ordine in forza del risultato finale, e soprattutto con la consapevolezza che entrambi faranno tesoro, e capiranno che simili esagerazioni, in campo, vanno limitate, proprio in virtù del bene della squadra! 

Ci aspetta, tanto per non perdere il filo del discorso, una domenica interlocutoria, contro quel Ghiviborgo che già all’andata chi ha fatto rimanere, per la prima volta in stagione, a bocca asciutta: uno striminzito zero a zero, prima volta senza gol segnati, stop al record sognato, inseguito e non realizzato: la prima piccola delusione di stagione, che sarebbe diventata ancora più grande la domenica successiva, ancora senza gol, ma addirittura con la prima sconfitta del campionato, per di più casalinga. Ed allora è inevitabile cercare la rivalsa diretta, vincendo con i fanti, lasciando i Santi a fare il loro quotidiano lavoro. Di AREZZO – Ghiviborgo ho già fatto segno, ma potrebbero riservare sorprese anche Follonica Gavorrano – Grosseto (cambio di allenatore, ma per aspirare a cosa?), Livorno (ringalluzzito dai due punti aggiunti – a norma di regolamento ad onor del vero, ma perché loro hanno taciuto conoscendo il fatto? – dal Giudice Sportivo) – Città di Castello; Pianese – Civitacastellana, unico scontro diretto della giornata tra le prime cinque, Poggibonsi – Sangiovannese (hai viso mai che i cugini valdarnotti possano farci un piccolo favore!). Tutto, ovviamente, da sopportare con il conforto della nostra vittoria al Città di Arezzo. ED ALLORA CHE VITTORIA SIA!!!! FORZA AREZZO!!!!   

di Patrizio Blonda