Narciso e masochista… questo è l’Arezzo!
Ma quanto siamo belli … Ma quanto siamo bravi … in questo girone nessuno è bello, forte come noi! Asfissiamo gli avversari, con il nostro gioco avvolgente, il pallone gira a destra e sinistra, loro non ci capiscono niente. Poi quando siamo sotto rete, il pallone sul piede giusto, ci guardiamo allo specchio e perdiamo l’attimo sfuggente, che viene colto però dal portiere avversario, che si fa più bello e più bravo.
Non è un ritornello rep, ma la fotografia del momento dell’Arezzo: nell’arco dei novanta minuti di ieri abbiamo gettato al vento quanto riagguantato con l’arcigna partita a Piancastagnaio, dove eravamo stati meno belli, ma più arcigni, più cattivi, più determinati; invece nelle chiare, limpide, devastanti occasioni da rete del primo tempo, ci siamo impappinati nel più bello: un rigore in movimento (già, ma vogliamo provare a tirarli sti rigori?????) a porta spalancata, che si trasforma nella lancia del cavaliere che cerca il centro, ma non della porta! Quello della mano del portiere!!!! Ma come si fa Pattarello a sbagliare un’occasione così? Cosa hai visto, in quel momento, mentre tiravi? Non c’era neppure il sole, coperto dalle nubi, e non dirmi che ti è caduta una goccia d’acqua, o ti è schizzata una pallina di fango sull’occhio, perché tu hai solo visto la rete gonfiarsi mentre tiravi, ma era la mano del portiere che ti salutava. Ed ancora, sempre tu: posizione più angolata, ma bastava tirare un destro di quelli che ti riescono, ed invece al posto del piede vicino al pallone hai messo la cornetta del telefono e gli hai detto di prendere anche quello, il pallone!
E, tu, Paolo (Indiani), che partita hai letto? Spiegacelo, per favore, perché noi siamo ignoranti, hai tenuto Foglia, giocatore esperto e navigato, che sa distribuire palloni, ragionare in mezzo al campo, ma anche tirare in porta, in panchina, preferendo inserire i giovani con il rischio di bruciarli?
Pensare che io, lontano dal campo di calcio (la spalla destra ancora dolorante, tolto il tutore ma dolore persistente), ho vissuto pure 45 secondi di gioia, guardando Tuttocampo: al 47mo ha segnalato il pareggio, al 48 addirittura il nuovo vantaggio dell’Arezzo! “E’ fatta!” ho pensato, pensando alla Pianese e al Livorno che avevano vinto … ed invece, dopo poco i risultati diventano neri, confermando la sconfitta … un gesto spontaneo, la mano destra chiusa a pugno che si alza, e si abbatte sul tavolo, aggiungendo dolore su dolore. Pure io come l’Arezzo, ho vissuto 3 minuti di follia!
Non è il tempo di cominciare la guerra, ma è giusto criticare cosa non ha funzionato; e non è giusto cercare alibi. Lo ha detto Indiani: non andiamo a cercare alibi, perché il campo è pesante per tutti, il sintetico idem; gli assenti si rimpiazzano, perché in campo andiamo sempre in 11! Appunto, non cerchiamo alibi e prendiamoci, ognuno le proprie responsabilità. Torniamo con i piedi per terra e cerchiamo di ritrovarci, tutti uniti, verso un unico obiettivo: Vincere il campionato! Tenendo presente, e cito ancora Indiani, che su tutto si può discutere, meno che sul risultato, che è quello che passa alla storia. Abbiamo un unico obiettivo: vincere il campionato! Raggiungiamolo sul campo, ritroviamo l’AREZZO di inizio campionato, quella serenità, quella leggerezza, che ci ha consentito di vincere 6 partite su 6, NON SNOBBIAMO NESSUN AVVERSARIO!
Mettiamoci in testa che non esistono partite da 6 punti, ma solo partite da 3; non esistono partite facili, perché tutte cominciano da 0 – 0; cominciamo a pensare che se siamo belli, lo dobbiamo vedere alla fine di ogni partita, con le maglie infarcite di sudore, piene di fango e zuppe di pioggia, ma vincenti! Preferisco un AREZZO brutto ma vincente, ad un AREZZO bello ma sfigato e perdente! Non è la singola vittoria di una partita, ma il filotto di vittorie che fanno vincere i campionati!!!!
FORZA RAGAZZI!!!! Nulla è ancora perduto, ma ricordatevi che ogni partita giocata, e persa, non si può recuperare, se non con la successiva, se magari pareggiano o perdono gli avversari diretti. Noi possiamo vincere il campionato, solo noi possiamo perderlo! Questo, e solo questo, bisogna tener presente. Perché, se è vero che ancora ci può essere spazio per recuperare, è ancor vero che solo noi possiamo vincere il campionato, è ancor più vero che SOLO NOI POSSIAMO PERDERLO! UNA RISPOSTA, IMMEDIATA: SIAMO QUELLI DI INIZIO CAMPIONATO OPPURE QUELLI DELLE ULTIME 9 GIORNATE, SALITI SU UN’ALTALENA CHE CIGOLA? La risposta è nella Vostra testa, nelle Vostre gambe, nel Vostro cuore! Il nostro, il vostro destino, dipende solo da voi! Noi possiamo sostenervi, ma voi entrate in campo, voi siete gli unici padroni del nostro destino! Un sano esame di coscienza, se non ve la sentite di sopportare il peso di vincere per forza, fatevi da una parte: NON C’È PIU’ TEMPO DA PERDERE!
Cerchiamo di non perdere altro terreno, né da chi ci sta davanti, né tantomeno da chi ci insegue: mancano 19 partite, da qui alla fine del campionato, con 57 punti a disposizione, ma si sa, da gennaio in poi comincia un altro campionato: facciamo il meglio contro TRESTINA (trasferta, sabato 17, stadio Bernicchi di Città di Castello) e mercoledì 21 al Città di Arezzo, contro il Poggibonsi, il che vuol dire “essere più brutti e più cattivi”, decisi e determinati ad ottenere il massimo dei punti disponibili! Poi da gennaio, gli specchi via dalle pareti e dagli armadi: meno narcisi e masochisti, più brutti e cattivi sottoporta perché UN AREZZO BRUTTO E VINCENTE VALE MOLTO PIU’ DI UN AREZZO BELLO MA PERDENTE!
di Patrizio Blonda