Venividivici

Ormai è assodato, c’è un problema da risolvere.

Inutile stare a descrivere i momenti salienti di una partita, quella di Terranuova ,che ,diciamolo chiaramente, l’Arezzo non ha giocato, com’è inutile fare le pulci ai singoli giocatori perché una figura di merda (perdonate il francesismo) di queste proporzioni la puoi fare soltanto a causa di un blackout generale, il secondo di questa stagione. La cosa che fa incazzare di più non è la sconfitta in sé per sé, che nel calcio ci può stare mai è rendersi conto ” dal vivo” e in simultanea, mentre stai tifando e cantando a squarciagola ,che  non è questo l’Arezzo che può vincere un campionato. Se non riesci a sviluppare un minimo di giuoco, a leggere la situazione e a invertire subito l’andazzo della partita contro un avversario ultimissimo in classifica ti viene inevitabilmente da pensare, con tanto di brivido lungo la schiena, che non sei la squadra destinata a vincere. Una squadra che ha in testa e l’occasione di passare alla storia rientra in campo nel secondo tempo con la lucidità e la grinta necessaria per ribaltare quanto accaduto nei primi 45 minuti; purtroppo niente, nessuna iniziativa degna di nota, nemmeno un tiro verso la porta avversaria, anzi, continua a subire, a concedere occasioni, a prendere un altro gol e a tornare a casa a testa bassa, che tristezza…. Tutto ciò è oggettivamente preoccupante se si considera il divario tecnico esistente tra le due compagini; evidentemente la qualità, in serie D, non basta se non è supportata dalla concentrazione, dalla cattiveria agonistica, dalla capacità di adattarsi a giuocare anche in campi di patate , nonché dalla fame di risultati.

Come successo dopo la vittoria contro la Pianese non siamo riusciti neppure dopo la vittoria contro il Gavorrano a fare più di un punto in due partite tra l’altro abbordabili; troppe prestazioni altalenanti, troppi sprechi per vincere un campionato duro e insidioso quale è la serie D.

C’è da dire che un primo campanello d’allarme era suonato il 23 ottobre nella partita casalinga contro la Mobilieri Ponsacco, nella quale perdemmo, dopo 528 minuti, l’imbattibilità e da lì, gradualmente, anche le nostre certezze. 

Mi pare che abbiamo fatto e stiamo facendo di tutto per complicarci la vita, sia in campo che nella stanza dei bottoni, viste soprattutto le ultime mosse di un mercato a mio modesto parere non del tutto convincenti, almeno fino a ieri e cioè a poche ore ,appunto, dalla chiusura del mercato, con l’arrivo in amaranto dell’ atteso 2004 che, un po’ a sorpresa, visto il ruolo che ricopre in campo, risponde al nome di Raffaele Cantisani, proveniente dalla primavera del Crotone. Esterno destro veloce , fisicamente ben strutturato, al quale, ovviamente ,do un caloroso benvenuto.

Le occasioni per recuperare ed allungare sulla capolista Pianese le abbiamo fin qui bruciate; da ora in avanti, ed è triste dirlo, dovremo contare sugli errori degli altri oltre che sulle nostre forze per perseguire l’obbiettivo. Ci restano 13 partite, dà non scazzare assolutamente, delle quali 7in casa, a partire da domenica prossima contro il Flaminia Civita Castellana, squadra tosta ,di tutt’altro livello rispetto a quello del Terranuova Traiana.  

Il rammarico per aver buttato al vento molti punti è tanto ma non sarà col piangersi addosso che li ritroveremo ; sarà invece necessario, ammesso che non vi siano problemi di natura diversa da quella prettamente tecnica, silenziare tutti i malumori, ricompattarci e trovare con tutte le forze il coraggio di crederci ancora.

di David Purpura