LIVORNO VICTUS GAUDIUM MAXIMUM

Livorno sconfitto … massima gioia … potrebbe bastare questo per “chiudere” il commento ad una giornata memorabile, ma sarebbe troppo riduttivo non guardare al contesto generale della gara e, allargando il campo, all’andamento generale del campionato.

Cominciamo dalla gara: potremmo definirla la “gara della consacrazione”, nel senso che è stato più volte dimostrato che quest’anno, davvero, non ce n’è per nessuno; era stata definita, un po’ da tutti, addetti ai lavori e tifosi, la gara delle gare, viste le storie e i blasoni in campo, collegate anche da un’accesa rivalità tra le tifoserie, in uno dei pochi campi della serie D dove è bello giocare. Ci si aspettava una partita vibrante, dove nessuna delle due squadre si sarebbe arresa, dove nervi e concentrazione l’avrebbero fatta da padroni, anche a discapito dello spettacolo, lottata fino all’ultima stilla di sudore, all’ultimo filo di fiato. E lotta c’è stata, ma pure lo spettacolo non è mancato. Fino a quando c’è stata parità numerica in campo la partita è stata equilibrata, con occasioni da una parte e dall’altra, poi lo squillo di Gucci, su un calcio d’angolo battuto da Settembrini (una rarità in casa amarantaretina), ha spostato l’inerzia della gara a favore dell’Arezzo, che ha poi goduto anche dei “nervi saltati” agli amaranto labronici; eccellente grimaldello, finalmente Pattarello, che con le sue scorribande ha mandato in tilt Benassi, costringendolo in pochi minuti a due falli da cartellino giallo, con il secondo che ha cambiato colore in rosso, seguito da lì a poco da una sgassata di Lazzarini che a sua volta ha mandato in tilt Lucarelli, espulso con rosso diretto per fallo da dietro. Il raddoppio di Castiglia di lì a poco ha sigillato il primo tempo, che avevo contato anche su un clamoroso palo di Zona ed un rigore non concesso per un vistoso fallo di mano in are labronica, non concesso, forse, perché l’arbitro ha considerato l’attenuante della distanza dal tiro di Settembrini alla mano del difensore. Così il secondo tempo, pur mantenendo un buon livello di spettacolo, è stata una passerella, meritata, per i nostri eroi, con il timbro della “doppietta” del più giovane della compagnia, per la prima volta titolare dall’inizio, che in 3 partite ha segnato 3 gol, confermando le sue qualità, ma anche certificando la bontà della “ricerca di mercato” da parte del Direttore Giovannini. Un secondo tempo che è servito a preparare i “primi preparativi” di una festa che inizierà a maggio e terminerà a settembre, all’insegna della “C”: la serie riconquistata prima, il Centenario poi.

È un Arezzo di grandi numeri, inutile nasconderlo: a 7 giornate dalla fine, 7 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, quella Pianese che sembra davvero aver finito il fiato per correrci dietro, mentre il Poggibonsi è scoppiato molto prima ed orami si trova a – 13 dagli amaranto, con il Follonica a – 15 ed il Livorno scivolato a – 17, il primo posto sembra essere ormai in cassaforte; a certificarlo ci sono pure i numeri di contorno: per la seconda volta in campionato siamo giunti alla sesta vittoria consecutiva, con la speranza di aggiungere, questa volta, la settimana nel prossimo turno di campionato, contro il Montespaccato, ultimo a 32 punti di distanza. La migliore difesa del campionato (18 gol subiti, pari 0,67 gol a partita, mentre la Pianese ne ha subiti 32, ed il Poggibonsi 36), ed il 3° miglior attacco (44 gol, 1,67 a partita, contro i 49 della Pianese ed i 45 del Poggibonsi), parlano altrettanto chiaramente di una squadra solida. 13 partite, su 27, si sono chiuse con la porta inviolata, con due serie di imbattibilità stagionali “quasi” da record: una prima striscia di 524 minuti ad inizio campionato (dal 29^ p.t. del Follonica al 13^ p.t. del Ponsacco), e quella attuale, giunta a 414 minuti (dal 36^ p.t. del Seravezza, ultimo gol subito).

Se è lecito, quindi, cominciare a mettere in frigo lo spumante per festeggiare, è ancor più necessario, però, non perdere la concentrazione degli ultimi tempi, da quando, dopo gli schiaffi di Terranuova, la squadra è diventata più “cattiva”, senza perdere però le sue peculiarità: domenica è stata “cattiva” il giusto ma anche bella da vedersi. Dovrà essere così anche domenica, senza lasciarsi impietosire dalla posizione dell’avversario di turno, che ha ormai davvero poche chances di salvezza (14 sconfitte, 6 pareggi e 7 vittorie, 36 gol subiti e 24 fatti!); poi potrebbe arrivare anche qualche altra buona notizia da Piancastagnaio, dove i locali affronteranno una squadra che sembra in crisi, ma è pure sfortunata: il Città di Castello domenica poteva chiudere il primo tempo sul 3 a 0 sul Poggibonsi, salvato da due pali, finendo poi con l’uscire sconfitto dal Bernicchi. Momento molto critico, per le due squadre tifernati, che rischiano ambedue, se non si danno una svegliata, la retrocessione! Dopo sarà sosta forzata, per lasciare spazio al torneo di Viareggio, in uno strano finale di campionato: fermi il 26 marzo, poi due incontri ravvicinati (2 aprile a Grosseto – si giocherà a Poggibonsi – e giovedì 6 aprile in casa contro l’Ostiamare), quindi nuova sosta per la Pasqua ed il 16 aprile il match clou che potrebbe sancire la promozione, al Città di Arezzo, contro la Pianese. Un mese, poco più … poi sarà festa!  

di Patrizio Blonda